Genova, festini Vip: revocati i domiciliari a Rosolani, avrà l'obbligo di dimora

di Redazione

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L'architetto è considerato dalla procura e dalla squadra mobile una figura chiave dell'inchiesta

Genova, festini Vip: revocati i domiciliari a Rosolani, avrà l'obbligo di dimora

Christian Rosolani, l'imprenditore finito nell'inchiesta sui presunti festini a cui partecipava la Genova "bene", ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari. Avrà l'obbligo di dimora. Lo ha deciso il giudice che ha accolto l'istanza dei suoi difensori, gli avvocati Giuseppe Tortorelli e Andrea Costa. Rosolani era finito in carcere nell'autunno dell'anno scorso. Nelle scorse settimane aveva ottenuto gli arresti domiciliari anche l'architetto Alessandro Cristilli che è stato anche interrogato nell'ambito del filone bis sulla corruzione. Il professionista era stato convocato dalle pm Arianna Ciavattini e Sabrina Monteverde titolari della seconda inchiesta.

L'architetto è considerato dalla procura e dalla squadra mobile una figura chiave. Era lui, secondo l'accusa, che organizzava nella sua villa di Apparizione le cene a cui avrebbero partecipato escort e durante le quali, secondo gli investigatori, veniva consumata cocaina. A una di queste serate, il primo marzo 2022, avrebbe partecipato tra gli altri il notaio Piero Biglia di Saronno che aveva spiegato di essere stato alla cena ma di non avere consumato droga né di avere avuto rapporti sessuali con le ragazze. I festini, secondo la procura, servivano a ottenere lavori e appalti da imprenditori, politici e manager pubblici.

I reati ipotizzati, in questo secondo filone, sono traffico di influenze illecite e corruzione. Era stato lo stesso giudice, nella sua ordinanza di custodia cautelare, a indicare l'ipotesi della corruzione: "Sullo sfondo di tali condotte - aveva sottolineato - come si ricava da alcune telefonate del Cristilli, ci sono motivazioni anche di utilità professionale, perché l'indagato senza mezzi termini dice di avere da compiacere persone che occupano posti di rilievo nella realtà genovese, nella speranza di ottenerne dei favori".