Genova, emergenza carceri: detenuto armato di punteruolo aggredisce agente e distrugge reparto

di Redazione

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Pagani (Uilpa): "Gli agenti della Penitenziaria scontano le pene dell'inferno per la sola colpa di essere al servizio dello Stato"

Genova, emergenza carceri: detenuto armato di punteruolo aggredisce agente e distrugge reparto

Un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito con un punteruolo lungo 18 centimetri nel carcere di Marassi a Genova. L'agente è riuscito a salvarsi grazie al cinturone della divisa, ma l'incidente è solo l'ultimo episodio di un sistema carcerario ormai fuori controllo.

Aggressione e danni – L’aggressione è avvenuta nel pomeriggio di ieri all’interno del carcere di Marassi, uno degli istituti penitenziari più affollati e problematici d’Italia. Un detenuto, che sembrava aver perso il controllo, ha improvvisamente aggredito un agente con un punteruolo di 18 centimetri. La tragedia è stata evitata solo grazie al cinturone dell’agente che ha bloccato l’arma, impedendo che lo trafiggesse. Tuttavia, il detenuto non si è fermato e ha continuato nella sua furia distruttiva.

Distruzione e caos – Dopo aver aggredito l’agente, il detenuto ha preso la gamba di un tavolo, utilizzandola come un’arma improvvisata. Si è scagliato contro tutto ciò che gli capitava a tiro, distruggendo telecamere, allarmi e vetrate, creando un ambiente di caos totale all’interno del reparto. Il suo comportamento violento ha costretto le autorità a intervenire con rinforzi per riportare la situazione sotto controllo.

Intervento dei rinforzi – “Solo grazie all’immediato intervento dei rinforzi si è riusciti a contenerlo”, ha dichiarato Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria. La tempestività dell’arrivo di altri agenti ha permesso di evitare danni maggiori e di mettere fine a una situazione che rischiava di degenerare ulteriormente.

Un problema sistemico – Questo episodio non è un caso isolato, ma rappresenta l’ennesima manifestazione della crescente violenza all’interno delle carceri italiane. “Non è una novità nelle nostre prigioni”, ha aggiunto Pagani, sottolineando come questi episodi siano sintomo di un sistema carcerario sempre più fuori controllo. Le condizioni di lavoro degli agenti penitenziari sono particolarmente difficili: turni estenuanti e la gestione di una popolazione carceraria sovraffollata sono solo alcune delle sfide quotidiane.

Condizioni di lavoro – Pagani ha inoltre evidenziato le difficoltà che affrontano ogni giorno i circa 36.000 agenti penitenziari, che, “spesso con turni massacranti e in condizioni di lavoro inenarrabili, scontano le pene dell'inferno per la sola colpa di essere al servizio dello Stato”. Un sacrificio che, secondo il sindacalista, non viene riconosciuto adeguatamente e che non sembra in grado di garantire una gestione sicura e serena degli istituti penitenziari.


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