Genova e il futuro della siderurgia, i sindacati: "Rassicurazioni, ma ora aspettiamo fatti concreti"
di Redazione
Abbiamo fatto presente al Ministro la drammatica situazione dello stabilimento genovese, in particolar modo della sicurezza e della progressiva paralisi lavorativa
Non esistono nuove prospettive economiche senza la partecipazione del mondo del lavoro a una discussione seria e costruttiva sullo sviluppo delle acciaierie. Non basta elargire sorrisi e strette di mano in questi giorni caldi di campagna elettorale. A pochi giorni dalla decisione che decreterà il futuro della siderurgia italiana in Italia e in Europa, Uil Liguria e Uilm regionale sono stupite e rammaricate dall’esclusione della voce del lavoro dal convegno organizzato dall’Assessorato dello sviluppo economico della Regione Liguria e Deloitte oggi a Genova, appuntamento al quale parteciperà il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che, a breve, dovrà sciogliere il nodo sull’ingresso dello Stato in Acciaierie di Italia.
“Caro ministro delle Sviluppo economico lei si presenta qui a Genova senza aver sciolto i nodi essenziali della questione siderurgica italiana e nega al sindacato un serio confronto. Se questo fosse un Paese normale questo non accadrebbe. Per le Acciaierie manca un piano industriale, il clossing Invitalia che doveva realizzarsi entro fine maggio è saltato, slitterà ulteriormente il dissequestro degli impianti, non si conosce la sorte di 1700 persone in amministrazione controllata, noi ci aspettavamo questo. La responsabilità di far saltare un asset strategico chiamato siderurgia sarà solo sua”, dichiarano Mario Ghini, Segretario generale Uil Liguria e Antonio Apa, Coordinatore regionale Uilm.
Siamo amareggiati perché dopo l’importante protocollo sottoscritto solo pochi giorni fa con il Presidente Toti, un convegno che viene intitolato “Liguria: una nuova prospettiva economica” non può prescindere dalla presenza dei rappresentanti dei lavoratori al tavolo. Uil Liguria e Uilm auspicano un confronto aperto e franco con le istituzioni a tutti i livelli perché non c’è più tempo per ricami e passerelle, ma è il tempo delle decisioni a sostegno di uno sviluppo serio per la siderurgia e di un’occupazione di qualità. In questi giorni complicati, siamo al fianco dei lavoratori della ex Ilva che attendono di conoscere il loro futuro. Il ministro Giorgetti oggi rischia di perdere un’occasione importante che non si può esaurire con un paio di strette di mano tra i lavoratori .
Nel tardo pomeriggio dopo l'incontro per il futuro di Acciaierie di Italia, la Cisl attraverso una nota comunica: "Con la presenza di oggi a Genova del Ministro Giorgetti, abbiamo subito colto l’occasione per avere un incontro con lui in Regione. Abbiamo fatto presente al Ministro la drammatica situazione dello stabilimento genovese, in particolar modo della sicurezza e della progressiva paralisi lavorativa dovuta al calo continuo di produzione e vendita, in un momento dove la domanda è in continua crescita, abbiamo evidenziato che quello che sta succedendo è assurdo e ingiustificabile, la Siderurgia è strategica per il nostro paese, privo di materie prime importanti e il Governo deve mettere le attenzioni necessarie per dare continuità produttiva ed occupazionale, con investimenti necessari e attesi da troppo tempo, oggi lo Stato è azionista e vogliamo che venga presa una posizione chiara. Il Ministro preso atto delle nostre segnalazioni, ci ha comunicato che il Governo sta lavorando per una proroga del contratto di affitto di Acciaierie Italia in scadenza il 31 maggio. In quella sede il Ministro ha promesso che cercherà di mettere in atto gli strumenti per vigilare sul corretto andamento di Acciaierie Italia, strumenti anche finanziari tramite lo sblocco di un importante prestito da parte di una Banca italiana”, spiegano in una nota il segretario generale FIM Cisl Liguria Christian Venzano e il coordinatore RSU di Acciaierie d’Italia Nicola Appice.
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