Genova, delitto parrucchiere: tracce di sangue nella casa dove è stato ucciso Mahomoud
di Redazione
I reperti sono stati individuati dagli specialisti del Ris di Parma
I carabinieri del Ris di Parma hanno trovato tracce ematiche nell'appartamento di via Vado, nel quartiere di Sestri Ponente a Genova, dove il 23 luglio è stato ucciso Mahomoud Abdalla, il ragazzo egiziano trovato al largo di Santa Margherita senza testa e senza mani. I reperti confermano dunque le prime ipotesi degli investigatori del nucleo investigativo, guidati dal colonello Michele Lastella e dal maggiore Francesco Filippo.
Il giovane parrucchiere è stato ucciso dai suoi datori di lavoro Ahmed Gamal Kamel Abdelwahab, detto Tito, e Mohamed Ali Abdelghani, detto Bob, dopo averlo attirato in una trappola. Gli accertamenti degli esperti proseguono adesso nella barberia di Chiavari dove, secondo gli inquirenti coordinati dal pm Daniela Pischetola, i due egiziani avrebbero poi fatto a pezzi il corpo, per renderlo irriconoscibile, prima di gettarlo in mare.
Dalle indagini è emerso che i due assassini il giorno dell'omicidio hanno contattato la vittima dicendogli di andare nell'appartamento di via Vado dove gli avrebbero dato i soldi che lui voleva. Per gli inquirenti sarebbe stata una trappola e in quell'abitazione sarebbe stato invece ucciso. Poi sarebbe stato infilato in una valigia e con un taxi i due si sarebbero fatti portare fino a Chiavari. Bob e Tito avrebbero ucciso Mahomoud perché voleva gli stipendi arretrati e perché voleva andare a lavorare in un altro negozio portandosi via i clienti.
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