Genova: corteo carri funebri a De Ferrari contro stop a legge regionale di riforma del settore
di Redazione
Natale (Pd) accusa la giunta, la Menini (Lista Toti): "Nessun gioco delle tre carte, il leader dem smetta di usare il mazzo truccato"
Sono scesi in piazza con i loro mezzi, con striscioni che dicono "no ai defunti di serie b" e "vergogna" i rappresentanti dei servizi funebri aderenti a Federcofit Liguria che protestano contro la Regione che ha bloccato la riforma del settore. "Siamo qui perché vogliamo difendere i cittadini liguri e i loro diritti - spiega Cristian Vergani, presidente nazionale di Federcofit - in tutte le regioni confinanti è possibile trasportare la salma presso la propria abitazione, avere servizi di qualità come le case funerarie e avere imprese professionali con personale formato e addestrato. In Liguria la giunta e il consiglio regionale stanno bloccando nuovamente la legge, che già da tre anni è vigente, per motivi legati a piccole realtà". La legge, spiegano, prevede incompatibilità tra imprese funebri e la possibilità di fare attività sanitaria e parasanitaria quali, ad esempio, la gestione delle camere mortuarie, anche per evitare qualche caso "poco edificante" salito alle cronache. "Queste regole sono alla base della nuova proposta di legge nazionale - aggiunge Vergani - e non vediamo il motivo per cui la regione continui a procrastinare questa legge per tutelare posizioni di dominio sul mercato. La legge deve entrare in vigore quest'anno, deve essere approvato il regolamento, e questo è quanti chiederemo al consiglio regionale e al presidente Toti".
La manifestazione era stata preceduta da una polemica sollevata da Davide Natale, segretario regionale del Pd. “La giunta Toti prova a fare il gioco delle tre carte, butta fumo negli occhi posticipando a dicembre 2025 l’entrata in vigore della norma sui servizi funerari ma non risolve il problema, rinviandolo soltanto a un periodo non elettorale. Quella legge da lei stessa partorita e approvata dal consiglio regionale della Liguria nel luglio del 2020 con un unico scopo: interrompere l’esperienza della Pubblica Assistenza della Spezia, Lerici e Ceparana per come la conosciamo. Sembra un calcolo del tutto elettoralistico, in modo da evitarne le conseguenze nelle urne, che si apriranno per le europee e poi per le amministrative”.
Pronta la replica: "Da parte della giunta Toti nessun gioco delle tre carte. Semmai è Davide Natale che dovrebbe smettere di usare il mazzo truccato. La protesta delle aziende di servizi funebri si deve al fatto che il consiglio regionale si appresta a votare una norma che rinvia l'entrata in vigore di una legge particolarmente controversa. Legge e rinvio che - il leader ligure del Pd dovrebbe saperlo bene anche se all'epoca non era in consiglio - hanno sempre visto maggioranza e opposizione votare compatte. Non si tratta di chissà quale inciucio, ma semplicemente la proposta di legge, voluta da tutti i partiti, creava una situazione a dir poco unica per una Pubblica Assistenza spezzina, che rischierebbe il dissesto dei bilanci - dice Daniela Menini, consigliere regionale della Lista Toti -. Il rinvio dell'entrata in vigore della legge regionale che, val la pena ripeterlo, c'è già stato in precedenza con l'accordo unanime, punta esclusivamente ad attendere l'emanazione di una norma nazionale in materia. E' logico aspettare di capire se la legge di Regione Liguria sarà coerente o meno con quella nazionale, in elaborazione. Sarebbe assurdo penalizzare oggi una realtà importante, e peraltro un unicum come la pubblica assistenza spezzina, rischiando anche di farlo con una legge da rifare. Tutto qui. Nessun mistero, nessuno gioco delle tre carte. Piuttosto Natale, dopo essersi reso conto che i suoi tanto annunciati assi calati finora per vincere la partita contro il centrodestra sono in realtà carte senza valore, ora prova con il mazzo truccato. Più che il tressette col morto, gli consigliamo però il tressette a perdere. E' quello che gli riesce meglio da anni”.
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