Genova, cervelli internazionali al lavoro per decifrare i segreti dell’attività solare

di Emilie Lara

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Tre giorni di confronto tra esperti da tutto il mondo per analizzare i dati raccolti dal telescopio STIX della missione ESA Solar Orbiter

All’Università di Genova, ricercatori provenienti da tutta l'Europa, Stati Uniti e Svizzera si sono riuniti per analizzare le osservazioni più recenti fornite da STIX, uno dei dieci strumenti scientifici a bordo della sonda Solar Orbiter dell’Agenzia Spaziale Europea. Al centro dell’incontro, l’attività solare e l’impatto delle sue manifestazioni più violente, come brillamenti ed eiezioni di massa coronale, sulle tecnologie spaziali e terrestri.

STIX Meeting – L’evento, ospitato dal Dipartimento di Matematica dal 19 al 21 maggio 2025, ha riunito specialisti di fisica solare e analisi dei dati per discutere le ultime scoperte raccolte dal telescopio STIX. Lo strumento, sviluppato presso l’Università di Scienze Applicate della Svizzera nordoccidentale, è progettato per catturare immagini in raggi X ad alta energia, utili a comprendere i meccanismi fisici alla base dei fenomeni solari più intensi.

Partecipazione genovese – Genova ha un ruolo centrale nella missione, grazie al contributo scientifico coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e al lavoro del gruppo MIDA (Methods for Image and Data Analysis) del Dipartimento di Matematica dell’Università di Genova. I professori Michele Piana e Anna Maria Massone, entrambi co-investigator del progetto, sono coinvolti nello sviluppo degli algoritmi di elaborazione delle immagini a raggi X basati su tecniche di Fourier.

Formazione e competenze – «Abbiamo previsto corsi specifici sulle missioni solari e spaziali», ha spiegato Michele Piana, «per offrire agli studenti le competenze necessarie a inserirsi nel settore aerospaziale o proseguire nella ricerca». Il legame tra matematica e osservazione spaziale è al centro dell’approccio interdisciplinare adottato dal team genovese, che integra modelli computazionali avanzati per l’interpretazione dei dati.

Cicli solari – Lo studio dell’attività solare è cruciale per comprendere il ciclo undecennale della stella, attualmente nel suo 25° ciclo registrato. A differenza del precedente, piuttosto debole, l’attuale massimo è caratterizzato da un’intensità elevata e da fenomeni frequenti e potenti. Monitorare queste variazioni consente di migliorare i modelli predittivi, fondamentali per anticipare eventi estremi come le tempeste geomagnetiche.

Previsione dei brillamenti – Paolo Massa, ricercatore italiano attualmente in Svizzera, ex studente di Unige, ha raccontato la propria esperienza: dal dottorato su STIX all’attività negli Stati Uniti, dove ha lavorato su algoritmi in grado di prevedere i brillamenti solari con 10 minuti di anticipo, supportando così il lancio di due razzi in Alaska. «Dovevamo sapere in anticipo quando un brillamento sarebbe avvenuto, per osservare correttamente il fenomeno», ha spiegato.

Obiettivi scientifici – Uno degli interrogativi ancora aperti riguarda l’elevata temperatura della corona solare, superiore a quella della superficie. Una delle ipotesi è che i brillamenti giochino un ruolo in questo surriscaldamento anomalo. Le osservazioni di STIX contribuiscono a testare le varie teorie in campo.

Eventi futuri – L’Università di Genova continuerà a essere un punto di riferimento nel settore. A luglio 2025 si terrà il meeting conclusivo del progetto AIxtreme, finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dedicato alla previsione degli eventi estremi in meteorologia e meteorologia spaziale. A febbraio 2026 sarà la volta del progetto PRIN CORNERSTONE, incentrato su metodi computazionali per lo studio del Sole attivo.

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