Genova, centrosinistra in cerca di un leader: torna in campo l'ipotesi Orlando

di Matteo Cantile

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Azzerati i nomi dei tre candidati ufficiali (Romeo, Sanna e Terrile), oggi vertice di maggioranza: nei corridoi Pd torno a circolare con forza il nome dell'ex ministro

Genova, centrosinistra in cerca di un leader: torna in campo l'ipotesi Orlando

E se alla fine fosse Andrea Orlando il salvatore di un centrosinistra litigioso che non trova la sua sintesi? L'ipotesi non suona così assurda e sta circolando, in queste ore febbrili, negli uffici del Pd genovese. 

Perché si - Orlando è un politico di lunghissimo corso, ha ampia esperienza ministeriale e nessuno potrebbe accusarlo di non essere all'altezza del compito. E' già stato candidato alle Regionali e, seppur sconfitto, ha saputo guidare la coalizione con autorevolezza: per molti - come ha sussurrato un autorevole avversario politico - "è un simbolo". Ha relazioni strette con la segretaria del Pd Elly Schlein, è stimato dei leader locali (al netto di qualche scivolata) e ha saputo unire attorno a sé, nella sfida contro Bucci, un'ampia maggioranza che sarebbe stata anche più ampia se da Roma non gli avessero messo i bastoni tra le ruote. 

Perché no - Il primo nodo è la carta d'identità, alle voci luogo di nascita e residenza: Orlando è spezzino e, a titolo personale, ha avuto pochissimo a che fare con Genova. E' stato chiamato al capezzale del partito per provare a scuoterlo alle elezioni regionali (e parzialmente ci è riuscito) ma in molti dubitano che, su due piedi, saprebbe rispondere correttamente a cinque domande di geografia genovese. Va poi considerato il fatto che l'ex ministro ha perso le Regionali, anche se con onore: il rischio di ricevere una seconda pacca sulla spalla in pochi mesi potrebbe sconsigliarlo dal riprovarci. Candidare un foresto, infine, sarebbe un grave segno di debolezza del Pd genovese: con 570mila concittadini, possibile che non se ne trovi uno all'altezza?

Azzeramento dei candidati - Intanto ieri si è quasi tornati al giorno zero: Romeo, Sanna e Terrile sono stati chiamati a un temporaneo passo indietro, giusto il tempo di riunire la coalizione per verificarne la tenuta. Su questi tre nomi, del resto, non è stato finora possibile trovare una quadra: Romeo è considerato troppo giovane e burlandiano (quindi nella minoranza del partito), Sanna è nella maggioranza ma, come pensano in tanti, per modo di dire; infine Terrile è stimato ma ha troppi nodi da sciogliere, a partire dal suo incarico in porto. La riunione che ieri sera avrebbe dovuto metterli a confronto con il comitato dei dieci saggi è stata rinviata. 

Oggi nuovo incontro - Dopo una rincorsa di voci, e di smentite, su un possibile vertice nella notte tra ieri e oggi, la coalizione - su impulso del Movimento 5 Stelle ma anche di Linea Condivisa- si dovrebbe incontrare in giornata. Ad ascoltare Orlando, intercettato dai cronisti a margine del consiglio regionale, la tenuta della coalizione è condicio sine qua non, anche se al momento è difficile capire come si possa rispettare questa condizione. 

Un civico? - Il Movimento 5 Stelle, con la lettera di ieri, ha mandato un vero ultimatum: ricostruzioni d'area pentastellata parlavano di un avvicinamento, nei giorni scorsi, tra il partito di Conte e i gruppi civici di centrosinistra, in particolare quello che fa capo all'avvocato Biolè. La sensazione è che il Movimento - che su Genova ha una forte componente progressista e vede di buon occhio l'alleanza con i Dem - voglia provare fino in fondo a trovare la strada dell'unità ma che il fondo sia ormai vicinissimo. Un nome come quello di Adriana Del Borghi, professoressa dell'Università di Genova, è molto graditi ai pentastellati ma convogliare su di lei è difficile (anche perché le stessa si era sfilata). Andrea Acquarone, che ieri ha sparato ad alzo zero sulla chat di Burlando, Vasta, si può considerare fuori dai giochi unitari; altre ipotesi - come quelle che portano a Carla Sibilla o all'avvocato Luigi Cocchi (gradito a Raffaella Paita) - sono al momento molto complesse da concretizzare. 

Solita conclusione - Non potendo organizzare in fretta e furia le primarie (che peraltro per il Pd genovese sono storicamente disastrose), il nodo si scioglie in un modo solo: decidendo. Che sia Orlando, che torni l'ipotesi D'Angelo, che si trovi il modo di stringersi la mano su uno dei tre candidati ufficialmente in campo: bisogna che la coalizione si guardi negli occhi e decida. Perché Piciocchi, che è l'avversario in campo, sta lavorando dal mattino alla sera e per il centrosinistra ogni giorno è un giorno perduto. 

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