Genova celebra l’Inno di Mameli, ricorda i valori della sua storia e guarda al futuro con i giovani

di M.C.

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Al Santuario di Nostra Signora di Loreto si rinnova il voto del 1746, simbolo dell’identità genovese e dell’orgoglio nazionale

Genova celebra l’Inno di Mameli, ricorda i valori della sua storia e guarda al futuro con i giovani

Al Santuario di Nostra Signora di Loreto, Genova rinnova lo scioglimento del voto fatto alla Madonna nel 1746 per la liberazione dagli austriaci. La cerimonia, intrisa di significato storico, richiama i valori del Risorgimento e sottolinea il ruolo centrale della città nella storia d’Italia, ora ufficialmente riconosciuta come "Città dell’Inno Nazionale".

Cerimonia –  Al Santuario di Oregina, si è svolta la cerimonia per lo scioglimento del voto alla Madonna di Loreto. Questo rito affonda le sue radici nel dicembre del 1746, quando Genova, durante l’occupazione austriaca, fece voto alla Vergine per la liberazione. Cento anni dopo, sul sagrato dello stesso santuario, trentamila patrioti intonarono per la prima volta il “Canto degli Italiani”, oggi noto come Inno di Mameli.

Riconoscimento – Il 2024 rappresenta un anno speciale per Genova: dal 20 febbraio, grazie a una delibera votata all’unanimità dal Consiglio Comunale, la città è ufficialmente riconosciuta come “Città dell’Inno Nazionale”. Questo titolo celebra il contributo genovese alla storia dell’Italia unita e rafforza il legame tra la città e l’Inno di Mameli, scritto dal genovese Goffredo Mameli.

Identità – “Il 10 dicembre è una data che ricorda i valori che ci legano come comunità e come nazione”, ha sottolineato Carmelo Cassibba (nella foto), presidente del Consiglio Comunale di Genova. La giornata rappresenta un’opportunità per riflettere sulla forza dell’identità genovese e sulla sua importanza nel contesto del Risorgimento italiano.

Giovani – Un messaggio speciale è stato rivolto ai giovani, definiti da Cassibba come “custodi della memoria e protagonisti del futuro”. L’Inno di Mameli, ha spiegato, è prima di tutto il loro inno, simbolo di un’Italia che guarda avanti. “È compito, prima di tutto delle istituzioni, aiutare i ragazzi e le ragazze nel loro percorso di cittadini consapevoli del ruolo che avranno nel continuare questa nostra straordinaria storia”, ha aggiunto.

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