Genova celebra il 25 aprile in piazza: in migliaia al corteo in centro

di Redazione

La marcia da Piazza della Vittoria a Piazza Matteotti

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Genova festeggia l'anniversario della Liberazione. A partire dalle 10 migliaia di genovesi si sono dati appuntamento in Piazza della Vittoria. Da qui la marcia fino al ponte Monumentale e in Largo Pertini per la deposizione di alcune corone di alloro. Alle 11.15, poi, le istituzioni sul palco per i saluti. "Il 25 aprile è una festa di tutti, senza polemiche, senza giustificazioni, senza mistificazioni, senza strumentalizzazioni, senza semplificazioni", aveva detto alla vigilia delle celebrazioni il governatore Toti, facendo eco alle parole del sindaco Bucci, che aveva già annunciato la partecipazione a tutti gli eventi istituzionali della giornata. L'appello lanciato dai vertici di Comune e Regione è quello di trascorrere un 25 aprile privo di polemiche e strumentalizzazioni politiche. [gallery ids="59971,59972,59973,59975,59976,59978,59979"] Niente fischi per il governatore Giovanni Toti e il sindaco Bucci, come era invece accaduto l'anno scorso, applausi per la presentazione dello stemma di Genova, città medaglia d'oro militare e civile che si liberò da sola costringendo alla resa i tedeschi. Le proteste della piazza hanno preso di mira la Lega con uno striscione con scritto che "antifascismo è porti aperti e covi fascisti chiusi". Il sindaco ha voluto vicino a lui un rappresentante dei reduci di guerra, Gilberto Salmoni, e un partigiano, Umberto Manzone. Ha ricordato che "l'Italia è stata liberata da chi ha combattuto ed è morto per noi", ha esortato a "conoscere il passato e i suoi valori" e ha evidenziato "che la tragedia del ponte Morandi ha unito la città come fece la lotta di Liberazione". Il discorso celebrativo è stato tenuto da Giovanni Maria Flick che ha condannato i revisionismi e ha ricordato che "il Ventennio portò omicidi come quelli di Matteotti e dei fratelli Rosselli, manganelli, leggi razziali, persecuzione degli avversari politici oltre a una guerra che provocò distruzione e morte". "Noi non eravamo né ribelli né banditi, ma patrioti che presero la bandiera tricolore gettata nel fango dal duce e dal re, la lavarono con il loro sangue e la restituirono agli italiani pulita". Lo ha detto il partigiano Umberto Manzone intervenuto alla festa per la Liberazione in piazza Matteotti a Genova, invitato dal sindaco Marco Bucci. Manzone ha ricordato il "sacrificio di tanti miei compagni" e ha chiesto ai genovesi di non dimenticarlo. Applausi della folla quando ha ricordato il partigiano Aldo Gastaldi medaglia d'oro alla memoria e al valore militare.