Genova, caso Gambino, ex comandante vigili: "Nessun dossieraggio"

di R.P.

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Giurato nega qualsiasi coinvolgimento in presunte attività di dossieraggio o campagne diffamatorie ai danni dell’attuale sindaca Silvia Salis

Genova, caso Gambino, ex comandante vigili: "Nessun dossieraggio"

Il comandante della polizia locale di Genova Gianluca Giurato, attualmente indagato per rivelazione di segreto d’ufficio, respinge con decisione ogni accusa e nega qualsiasi coinvolgimento in presunte attività di dossieraggio o campagne diffamatorie ai danni dell’attuale sindaca Silvia Salis, all’epoca candidata.

A dichiararlo sono i suoi avvocati, Fabiana Cilio e Giorgio Franchini, che in una nota sottolineano "la correttezza dell’operato del comandante" e "la totale estraneità a qualunque iniziativa volta a screditare la sindaca". Secondo i legali, la cronologia dei fatti conferma questa posizione: "La pubblicazione dell’articolo sul quotidiano La Verità è avvenuta prima della trasmissione contestata della documentazione relativa al sinistro stradale al consigliere Gambino", spiegano i difensori.

Nel mirino della difesa anche l'uso del termine "dossieraggio", che – affermano gli avvocati – suggerisce "un’attività illegittima e occulta di raccolta dati finalizzata a danneggiare terzi". Un accostamento, questo, definito "gravemente lesivo" per la reputazione di Giurato, descritto come un servitore dello Stato con "una carriera priva di qualsiasi censura, sempre esercitata con rigore e rispetto della funzione pubblica".

I legali ribadiscono che il comandante "nutre piena fiducia nella magistratura" ed è certo che "la vicenda sarà chiarita al più presto in tutte le sue implicazioni".

Nel comunicato si fa riferimento anche alla seconda indagine che coinvolge 15 agenti del reparto Sicurezza urbana della polizia locale. In questo caso, Giurato viene accusato di non essere intervenuto a seguito di una segnalazione interna, costringendo le agenti coinvolte a rivolgersi direttamente alla Procura.

Una versione dei fatti che, secondo la difesa, non corrisponde alla realtà. "Il comandante – spiegano gli avvocati – ha sentito le due agenti e condotto un’indagine interna approfondita. Successivamente, nel novembre 2024, ha trasmesso alla Procura una comunicazione di notizia di reato".

Infine, i legali precisano che, proprio per la delicatezza della vicenda e per garantire la massima riservatezza, Giurato ha chiesto che le indagini fossero affidate a una forza dell’ordine diversa dalla polizia locale.

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