Genova, carcere di Marassi: appicca il fuoco e tenta di impiccarsi. Salvato in extremis

di Redazione

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Gli agenti hanno dovuto usare il flessibile per aprire la porta della cella. Pagani (Uil): "Situazione sempre più precaria, gli agenti stanno facendo miracoli"

Genova, carcere di Marassi: appicca il fuoco e tenta di impiccarsi. Salvato in extremis

"Ieri nel carcere di Marassi un detenuto di origini tunisine ha dapprima dato fuoco alla cella, poi ha tentato di impiccarsi con un laccio ricavato dalla
maglietta alle grate della finestra.  Quando la Polizia Penitenziaria ha cercato di entrare in cella la serratura, forse manomessa, girava a vuoto. Questione di minuti attimi , gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno dovuto ricorrere all’utilizzo del flessibile ( flex ) , tagliando le cerniere del cancello e salvando in extremis la vita del detenuto" .

A darne notizia è Fabio Pagani segretario regionale della UIL Polizia penitenziaria: "Quanto sta continuando a perpetrarsi non può lasciare indifferente il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, e il presidente del Consiglio, Mario Draghi. A Marassi sono presenti circa 700 detenuti, a fronte di una capienza massima di circa 450. La Polizia Penitenziaria continua a salvare vite, ad essere oggetto di aggressioni ed è messa nelle condizioni di non poter incidere a salvaguardare i livelli di sicurezza. Nonostante tutto è solo grazie all’impegno, alla dedizione, alla professionalità dei baschi blu che continuano a salvare vite umane e garantire la sicurezza dell’Istituto. Sperando che il Ministro e il Capo del DAP, siano attenti a percepire l’urgenza e la necessità di procedere alle assunzioni nella Polizia penitenziaria i cui organici registrano vacanze per circa 17 mila unità e a Marassi nel 2022 non arriverà nessun unità di Polizia Penitenziaria legata agli ultimi corsi Agenti di Polizia Penitenziaria”.