Genova, bara in aula a Palazzo Tursi: ammoniti i consiglieri Ceraudo e Crucioli

di Redazione

2 min, 13 sec

Seduta a lungo sospesa, prima delle scuse dei due al presidente dell'assemblea Cassibba

Genova, bara in aula a Palazzo Tursi: ammoniti i consiglieri Ceraudo e Crucioli

Bagarre in consiglio comunale a Genova dove la seduta è stata sospesa per dei chiarimenti dopo che due consiglieri comunali hanno portato in aula la sagoma di una bara per appoggiare la protesta di alcuni lavoratori. In apertura di seduta, nello spazio destinato al pubblico, sono arrivati alcuni dipendenti di Asef, la partecipata comunale che si occupa di servizi funebri, che hanno mostrato striscioni e alzato la voce per chiedere migliori condizioni lavorative.

In solidarietà con la loro protesta, che la polizia locale ha tentato di interrompere, i consiglieri di opposizione Fabio Ceraudo (M5s) e Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione) hanno introdotto in aula rossa, sotto allo scranno del sindaco e della giunta, la sagoma in compensato di una bara con la scritta "sicurezza e tutele". Un gesto che ha subito fatto scattare un'ammonizione da parte del presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba. Alla quale Crucioli ha risposto con un gesto sarcastico, stringendosi le braccia attorno al corpo come a dire "che paura". Ed è qui che il responsabile dei lavori ha fatto scattare l'espulsione.

Crucioli si è rifiutato di uscire dicendo di voler votare i documenti in aula. La seduta è stata quindi sospesa per una ventina di minuti durante i quali si è cercato un modo per superare l'impasse. Alla fine Crucioli ha chiesto scusa per la provocazione nei confronti del presidente del consiglio, Cassibba ha accettato le scuse e i lavori sono ripresi. La protesta dei lavoratori Asef, con modalità non concesse dal regolamento del consiglio comunale, era legata ad alcune rivendicazioni del sindacato Usb che, sempre per oggi, ha indetto uno sciopero.

Più tardi, Ceraudo commenta: “Al bavaglio noi non ci abitueremo mai e con forza ribadiamo il nostro “no” alle prevaricazioni. Dopo aver assistito, pochi giorni fa, al vergognoso trasferimento del funzionario della polizia locale perché reo di avere indispettito Bucci in seguito alle proteste in Aula degli operatori socioeducativi, il presidente del Consiglio comunale ne ha fatto un’altra delle sue. Oggi, abbiamo voluto sostenere alcuni dipendenti di Asef, la partecipata comunale che si occupa di servizi funebri, che giustamente chiedono migliori condizioni lavorative e soprattutto che non si tolgano loro i diritti acquisiti”. 

“Al tentativo di zittire le opposizioni, abbiamo risposto portando in Aula, sotto lo scranno del sindaco, una bara di compensato. Visto che le parole non servono, vediamo se a gesti riescono a recepire i più banali dei messaggi: il lavoro si paga, i diritti si rispettano e le rivendicazioni sindacali devono essere ascoltate. Cassibba ha sospeso i lavori - conclude Ceraudo - e mi ha notificato un richiamo. Ne vado fiero!”