Genova, balneari in piazza contro la direttiva Bolkestein

di Redazione

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"Oggi si chiudono gli emendamenti al decreto legge, siamo qui per dire che è irricevibile. Vogliamo tornare al tavolo e trattare. Così si favoriscono solo i grandi gruppi"

Genova, balneari in piazza contro la direttiva Bolkestein

 Sono scesi in piazza con i giubbotti rossi del salvataggio, le bandiere nere e striscioni con scritto "No alle aste".

Sono i rappresentanti dei balneari di Liguria e Toscana che si sono dati appuntamento davanti alla sede della Regione, in piazza De Ferrari a Genova, per protestare contro l'emendamento del governo al ddl Concorrenza sulla riforma delle concessioni demaniali per adeguarsi alla direttiva Bolkestein.

"Quella di oggi vuole essere un'azione di disturbo nella giornata di chiusura degli emendamenti del decreto legge - spiega Vittoria Ratto presidente Italia Balneare - con noi ci sono i balneari della Toscana e siamo scesi in piazza, assieme ad altre piazze nelle Marche, in Sardegna, Calabria e Basilicata, per dire che riteniamo irricevibile questo disegno di legge. Vogliamo tornare ai tavoli e discutere in maniera seria, e di buonsenso, quello che sarà il nostro destino, perché non accettiamo di perdere il lavoro. Quello che è stato fatto è per favorire i grandi gruppi a discapito delle piccole imprese italiane e del loro diritto a lavorare, che è sancito dalla costituzione".

In piazza oltre ai rappresentanti dei balneari, ci sono anche altre categorie, come gli ormeggiatori: "Perché questo non è solo un nostro problema - conclude Ratto - ma all'asta andranno anche ristoranti, piccoli negozi, solo per fare qualche esempio".