Genova, Assoutenti contro la tassa d’imbarco: “Consumatori esclusi dal confronto. Servono criteri più equi"

di R.C.

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L'associazione critica il Comune di Genova per l’introduzione del nuovo tributo d’imbarco senza consultare le associazioni dei consumatori

Genova, Assoutenti contro la tassa d’imbarco: “Consumatori esclusi dal confronto. Servono criteri più equi"

La commissione consiliare competente è convocata oggi per esaminare il provvedimento della giunta sull’introduzione di una tassa per l’imbarco dei passeggeri su navi, traghetti e crociere nel porto di Genova. Un passaggio che precede l’adozione definitiva del nuovo tributo, dopo il mancato accordo tra Comune e rappresentanti dell’armamento sui sistemi di riscossione.

Il tema, fortemente divisivo, ha acceso il confronto tra maggioranza e opposizione, mentre – denuncia Assoutenti Liguria“i consumatori sono stati relegati al ruolo di spettatori passivi”. L’associazione ricorda che esiste un protocollo con l’amministrazione comunale che prevede la consultazione della Consulta dei consumatori per i provvedimenti che riguardano l’utenza, principio che in questo caso non sarebbe stato rispettato.

Non è la prima volta che si adottano decisioni che incidono direttamente sugli utenti senza consultare chi li rappresenta. Questo non favorisce un normale processo democratico né valorizza i corpi intermedi, riconosciuti dalla legge e dagli atti del Comune”, spiega Assoutenti.

Nel merito, l’associazione non esprime contrarietà alla tassa in sé, già presente in altri porti italiani. Contesta però l’importo uniforme di 3 euro per tutti gli imbarchi, che pesa in modo molto diverso a seconda delle tratte: “È illogico che costi uguali si applichino sia a un passaggio ponte Genova–Olbia da 28 euro, con un aumento superiore al 10%, sia a una crociera da oltre mille euro”.

Il confronto con la tassa di soggiorno, che varia in base alla categoria alberghiera, porta Assoutenti a chiedere un’analoga differenziazione per gli imbarchi. L’associazione sta valutando se l’attuale normativa consenta questa modulazione.

In caso contrario – afferma – sollecitiamo il Comune di Genova a farsi promotore di una modifica legislativa che introduca criteri di maggiore equità”.

Assoutenti chiede infine che cittadini e utenti vengano coinvolti anche nella definizione dell’utilizzo degli introiti della nuova tassa: “La democrazia è partecipazione, ma solo se questa viene garantita”.

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