Genova, Armando Siri, ex senatore Lega: dopo cinque anni archiviata inchiesta, nessun finanziamento illecito
di steris
Il pm, nella sua richiesta di archiviazione, ha sottolineato che le operazioni in questione non avevano alcun nesso con l’attività politica di Siri

L'inchiesta milanese che vedeva coinvolto Armando Siri, genovese, ex senatore e sottosegretario della Lega, è stata archiviata. La decisione della giudice Sonia Mancini arriva dopo quasi cinque anni dall'avvio delle indagini e dopo la richiesta della Procura di Milano. Secondo la magistratura, i presunti finanziamenti illeciti contestati non avevano alcun legame con l’attività politica di Siri.
L'archiviazione – La Procura di Milano, che aveva chiuso le indagini nel giugno del 2021, aveva chiesto l’archiviazione dell’inchiesta, ritenendo che i finanziamenti oggetto del procedimento fossero esclusivamente legati a fini personali e non alla politica. La richiesta è stata accolta dalla giudice Sonia Mancini che, con un provvedimento depositato recentemente, ha archiviato il caso.
I finanziamenti contestati – Al centro dell’inchiesta c’erano due mutui concessi dalla Banca Agricola Commerciale (Bac) di San Marino tra il 2018 e il 2019. Il primo di 750mila euro, il secondo di 600mila. Inoltre, veniva contestato un prestito da 220mila euro ottenuto nel giugno 2018, quando Siri stava per essere nominato sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti. Il pm Nicola Rossato, nella sua richiesta di archiviazione, ha sottolineato che questi finanziamenti non avevano alcun nesso con l’attività politica di Siri, ma erano stati concessi per scopi personali.
Le posizioni degli altri indagati – L’inchiesta coinvolgeva anche altre persone: Luca Perini, ex capo della segreteria di Siri, Marco Cardia, avvocato, Marco Perotti, ex direttore della Banca di San Marino, Domenica Ferragù, mediatrice, Massimo Mina, managing director di Npl Opportunities, e Ramona Graziano, consulente immobiliare. Per tutti questi indagati, la Procura aveva richiesto l’archiviazione, e la giudice l’ha accolta.
La difesa – I legali di Siri e degli altri indagati, tra cui Gabriele Vitiello e Ciro Pellegrino, avevano sempre sostenuto che il caso dovesse essere archiviato, affermando che non esistevano elementi sufficienti per sostenere le accuse di finanziamento illecito e dichiarazione infedele. Una tesi accolta oggi dalla giudice Mancini.
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