Genova, Alessandro Piana (Lega): "Centrodestra sconfitto, ma il lavoro fatto non è stato comunicato a dovere"

di steris

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"Non siamo riusciti a capitalizzare l’operato dell’amministrazione uscente, le tante opere che miglioreranno la città e la regione”

Genova, Alessandro Piana (Lega): "Centrodestra sconfitto, ma il lavoro fatto non è stato comunicato a dovere"

Dopo la sconfitta del centrodestra alle elezioni comunali di Genova, il vicepresidente della Regione Liguria ed esponente della Lega, Alessandro Piana, ha commentato con toni riflessivi l’esito del voto, riconoscendo una responsabilità collettiva della coalizione, più che dei singoli candidati o delle singole liste.

 

“Rispetto alle regionali c’è stata una leggera flessione dei partiti, ma credo sia normale con sette liste e nove simboli in campo”, ha spiegato Piana in un’intervista ad Affaritaliani.it. “Non me la sento di puntare il dito contro nessuno: conosco molti dei candidati personalmente e riconosco l’impegno profuso in una campagna elettorale certamente non semplice”.

 

Secondo il vicepresidente ligure, uno dei limiti principali della coalizione è stato quello di non essere riuscita a valorizzare e comunicare adeguatamente quanto realizzato negli ultimi anni: “Forse il centrodestra è mancato a livello collettivo, forse nel trasmettere il tanto lavoro fatto a Genova. Sono state portate avanti opere strategiche che hanno migliorato la vita dei cittadini: la qualità della vita è aumentata, così come il valore degli immobili, e la viabilità è stata profondamente migliorata”.

 

Una riflessione che, per Piana, deve spingere la coalizione ad affrontare con spirito critico il risultato negativo: “È difficile spiegare a caldo questa sconfitta, ma va accettata senza attribuire colpe agli elettori. Non siamo riusciti a capitalizzare l’operato dell’amministrazione uscente, le tante opere che miglioreranno la città e la regione”.

 

Piana chiude il suo intervento con un invito al centrodestra ligure a trarre una lezione dal voto genovese: “È una sconfitta che fa male, ma che deve servirci per migliorare la comunicazione e spiegare con maggiore efficacia ai cittadini quanto di buono è stato fatto per i territori. Amministriamo ancora una regione: dobbiamo ripartire da qui”.

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