Genova, Alberto Scagni in tribunale per l'udienza sulla guida in stato di ebbrezza

di Redazione

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L'episodio un anno prima del femminicidio della sorella Alice: gli era stata ritirata la patente. La decisione sulla revoca dei lavori di pubblica utilità nei prossimi giorni

Genova, Alberto Scagni in tribunale per l'udienza sulla guida in stato di ebbrezza

Alberto Scagni, l'uomo che il primo maggio scorso ha ucciso la sorella Alice sotto la sua casa a Quinto, è tornato oggi in tribunale. Ha chiesto di essere presente all'udienza per la revoca dei lavori di pubblica utilità a cui era stato sottoposto un anno prima dell'omicidio perché si era andato a schiantare contro un muro a 100 chilometri all'ora mentre era ubriaco. Di quella bravata si era vantato su Facebook tre settimane prima dell'omicidio ma anche con il cognato al quale aveva raccontato di essere scappato e che gli agenti avevano fatto fatica a prenderlo. I vigili urbani gli avevano ritirato la patente e lui aveva ottenuto dal giudice i lavori di pubblica utilità. Lavori che però aveva poi interrotto. Per questo la procura aveva chiesto la revoca della misura.

Oggi si è tenuta l'udienza davanti al giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni. Scagni, difeso in questo caso dall'avvocato Federico Figari, ha voluto presenziare all'udienza. E' arrivato in manette scortato dalla polizia penitenziaria e poi si è seduto dietro le sbarre del gabbiotto allestito per i detenuti. Non ha detto una parola, assolutamente tranquillo, non ha mosso ciglio mentre parlava il pubblico ministero Gabriella Marino. Il giudice si è riservato di decidere. Dopo quella bravata era iniziata l'escalation di deliri e paranoie fino al tentativo di incendio della porta di casa della nonna e l'omicidio della sorella.