Genova: 278 parrocchie ma i preti sono solo 143, la Chiesa di Leone XIV conta su 'diaconi cooperatori' e 'cappellani del lavoro'
di Paolo Zerbini
A raccontare la storia dei sacerdoti presenti in fabbrica è il giornalista Rai Enzo Melillo, autore del libro “Quel prete che viene in azienda”

Vi siete mai chiesti qual è lo stipendio del Papa? Tecnicamente, si tratta di un compenso simbolico: lo Stato Vaticano provvede infatti a tutte le spese del Pontefice. Fino a Benedetto XVI, lo stipendio mensile era di circa 2.500 euro. Papa Francesco ha scelto di rinunciarvi. Il suo successore, Leone XIV, non si è ancora espresso ufficialmente sulla questione. Tuttavia, se dovesse accettare il compenso, da cittadino americano sarebbe tenuto a dichiararlo all'IRS (il fisco statunitense), come ogni altro cittadino USA residente all’estero. A meno che non scelga di rinunciare alla cittadinanza americana o non ottenga un'esenzione speciale dal governo degli Stati Uniti.
I cardinali percepiscono uno stipendio mensile di circa 5.000 euro, oltre ad avere a disposizione un alloggio e un’auto di servizio. I vescovi si attestano sui 3.000 euro mensili. I sacerdoti ricevono uno stipendio più modesto, intorno ai 1.200 euro. Suore e frati, se non impegnati in attività lavorative esterne (come l’insegnamento), non ricevono compensi. Tre anni fa, Papa Francesco ha tagliato del 10% gli stipendi dei cardinali, nel tentativo di contenere il disavanzo della Santa Sede, che allora registrava un deficit corrente di 83 milioni di euro e contava circa 2.000 dipendenti di Curia e 3.000 laici.
Uno sguardo alla realtà ecclesiale di Genova offre uno spaccato ancora più interessante. La diocesi conta 278 parrocchie, ma soltanto 143 sacerdoti. I seminari sono quasi vuoti. In risposta a questa crisi vocazionale, l’arcivescovo Marco Tasca ha promosso la figura del Diacono Cooperatore: un laico autorizzato a celebrare liturgie della Parola, amministrare comunioni, battesimi e funerali, supplendo dove mancano sacerdoti.
Ma Genova è anche la culla di una tradizione unica nel mondo: quella dei Cappellani del Lavoro. Nati durante la Seconda Guerra Mondiale per iniziativa del cardinale Pietro Boetto, questi sacerdoti operavano all'interno delle grandi aziende genovesi, offrendo supporto spirituale ai lavoratori. Nel 1951, il cardinale Siri creò una Fondazione per sostenerli economicamente, sottraendoli alla dipendenza diretta dalle imprese, come nel caso della Fiat.
Negli anni d’oro erano circa 40. Oggi ne sono rimasti soltanto 10. Sono guidati da don Gian Piero Carzino, mentre per mezzo secolo sono stati accompagnati da monsignor Molinari. A raccontare la loro storia è il giornalista Rai Enzo Melillo, autore del libro “Quel prete che viene in azienda”, un omaggio a una figura pastorale silenziosa ma preziosa, capace di incarnare la presenza della Chiesa nel cuore del mondo del lavoro.
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