Genova, Stella Maris avverte: "Marittimi sempre più isolati"

di Redazione

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Nel rapporto annuale sul 2021, il diacono Massimo Franzi fotografa l'attività svolta e disegna un quadro piuttosto preoccupato. "La pandemia ha aggravato di molto la situazione"

Genova, Stella Maris avverte: "Marittimi sempre più isolati"

 «L'anno passato, compatibilmente con la pandemia, la Stella Maris di Genova ha proseguito le attività di accoglienza ed assistenza ai marittimi visitando 1.579 navi a Genova, 488 al Vte e 255 a Multedo per un totale di 2.322 imbarcazioni e 71.537 naviganti».

Lo afferma il diacono Massimo Franzi, responsabile della Stella Maris della diocesi di Genova nella relazione pastorale relativa all'anno 2021. Tra i marittimi contattati dai volontari dell'associazione «la nazionalità più rilevata quest'anno è quella Italiana con 24.129 marittimi pari al 33,73% del totale (5.959 e 21,38% nel 2020). Al secondo posto seguono le Filippine con 15.013 marittimi, ossia il 20,99%, (7239 e 25,97% nel 2020), terza India con 5350 marittimi (2634 nel 2020), seguono Ucraina 4073, Russia 3257, Turchia 2273, Romania 2109, Cina (PRC-Taiwan) 1990 e Polonia 1260».

A causa della perdurante crisi legata al Covid, «abbiamo dovuto ripensare e ristudiare il nostro modo di fare servizio verso i marittimi, abbandonando vecchi schemi e cercando nuove forme di apostolato ma, soprattutto, ci siamo attivati con i social network per mantenere i contatti, per momenti di preghiera ed incoraggiamento e per richieste di varie necessità».

«Abbiamo verificato una situazione di malessere e di stress sempre più crescente a causa del perdurare della pandemia che rende i marittimi ancora più isolati, soli e costretti ad una chiusura forzata sulla nave senza la possibilità di scendere in porto e tanto meno nelle città» ha aggiunto Franzi sottolineando che «i marittimi sono ancora prigionieri nei nostri porti».

Per quanto riguarda il materiale consegnato, i volontari della Stella Maris genovese hanno donato 3.000 pacchi regalo tra Pasqua e Natale, 20.000 mascherine monouso, 2.000 flaconi di detergenti igienizzanti, 600 sim card internazionali per telefonare alle famiglie.