Genoa, primo tempo a Preziosi. Il Collegio arbitrale: "777 inadempienti"
di Giampiero Timossi
Per effetto di questa decisione le azioni della società rossoblù tornano in pegno nella disponibilità dell'ex presidente
Al Genoa il primo tempo della querelle tra i 777 Partners ed Enrico Preziosi lo vince l’ex proprietario del club rossoblù. L’indiscrezione che trapela rappresenta il primo punto fermo di una disputa che va avanti da quasi due anni, un confronto senza esclusione di colpi iniziato poche settimane dopo il passaggio di consegne.
La decisione non arriva da un tribunale ordinario, ma da un collegio arbitrale: è il soggetto giuridico che 777 e Preziosi scelsero insieme due anni fa, definendolo come unico soggetto reputato a dirimere eventuali controversie che sarebbero potute sorgere tra le parti. Dunque un soggetto giuridico ovviamente riconosciuto dal nostro ordinamento, un collegio composto da tre professionisti altamente qualificati, uno super partes, uno indicato da 777, l’altro da Preziosi.
A far ricorso all’arbitrato in questo caso erano stati proprio gli attuali proprietari del Grifone, che ora vedono decisamente beffate le aspettative riposte nell’iniziativa. Perché il collegio arbitrale ha deciso che inadempiente non è Preziosi, ma lo sono i 777. Quanto deciso dovrà essere fatto, con un meccanismo preciso che prevede nuove penali in caso di ulteriori inadempimenti.
Quello che trapela, al momento, è che la decisione sia arrivata all’unanimità e che il collegio arbitrale con un lodo esecutivo abbia stabilito che 777 risultino inadempienti su alcuni importanti capitoli dell’accordo, che andrebbero dalla restituzione di alcune fidejussioni alle percentuali spettanti all’ex proprietario sulla cessione di giocatori avvenute dopo il passaggio di consegne.
Ma c’è un elemento in più, sicuramente non trascurabile: le azioni del Genoa tornano in pegno nella disponibilità di Enrico Preziosi, così fino a quando non sarà trovato un accordo (economico) su quanto stabilito dall’arbitrato.
Altro elemento: la holding statunitense chiedeva al collegio arbitrale di esprimersi anche su alcune presunte inadempienze dell’ex proprietario, in particolare si tratterebbe sulla definizione di alcune situazioni debitorie che non sarebbero state rese note prima del closing. Il collegio arbitrale ha deciso che queste richieste non possono essere di competenza di un arbitrato, ma bensì di un tribunale ordinario. Aprendo di fatto un nuovo scenario nello scontro tra vecchia e nuova proprietà del Genoa.
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