Genoa, Prandelli e la Spal: destini incrociati dal debutto alla salvezza
di Redazione
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La sua avventura in rossoblù era cominciata, 5 mesi fa, proprio con l'1-1 contro i ferraresi
Chissà se Cesare Prandelli se lo sarebbe mai aspettato, quel 9 dicembre, quando fece il suo debutto sulla panchina del Genoa, di ritrovarsi oggi a distanza di 5 mesi a lottare per una salvezza diventata incredibilmente complicata dopo un ultimo periodo quasi sconcertante. Un attacco che non segna più ma anche una difesa che, nelle ultime giornate, ha perso buona parte delle proprie sicurezze. E, nel mezzo, un centrocampo che fa una fatica immane a creare palloni giocabili per gli attaccanti.
Quel giorno, il debutto di Prandelli arrivò proprio contro la Spal e, guarda caso, anche allora il Genoa incappò in un'espulsione (giudicata da tutti come esagerata), proprio come accaduto fin troppo spesso nelle ultime uscite. Allora a farne le spese fu Mimmo Criscito, allontanato dopo appena 11' per un fallo a centrocampo su Schiattarella. Petagna, dopo una manciata di minuti, portò avanti la squadra di Semplici ma poi ci pensò Piatek a riportare il Grifone in linea di galleggiamento.
A cinque mesi di distanza, quindi, il destino di Prandelli e del Genoa passano ancora attraverso la gara contro la Spal ma in mezzo, purtroppo per i rossoblù, c'è stata la rivoluzione del mercato invernale con la partenza del bomber polacco e gli arrivi di giocatori che, a conti fatti, non solo non sono riusciti a non farlo rimpiangere, ma non sono nemmeno stati capaci di rendere per quello che ci sarebbe attesi da loro. A surriscaldare la situazione, poi, ci ha pensato il rapporto sempre più teso fra tifosi e proprietà.
Quella di domenica a Ferrara, per il Genoa, sarà una gara da non fallire. Per nessun motivo. La Spal, già praticamente sicura della permanenza in Serie A, ha dimostrato contro l'Empoli di non essere squadra disposta a fare sconti a nessuno e, c'è da scommetterci, non ne farà neanche al Genoa. Stavolta però, se le cose si dovessero mettere per il verso sbagliato, non ci sarà un Piatek a cui aggrapparsi...
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