Genoa, la prima vittoria da "corazzata" e la credibilità di Gilardino

di Gessi Adamoli

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Genoa, la prima vittoria da "corazzata" e la credibilità di Gilardino

Alla vigilia quello con il Cosenza fanalino di coda veniva definito un match pieno di trappole, insidie e trabocchetti. Salvo poi, dopo il secco quattro a zero con il quale è stata liquidata la squadra calabrese, che appena cinque giorni prima aveva ribaltato la Reggina nel derby, sostenere che era stata una vittoria agevole contro un avversario inesistente. A parte che nel calcio, non esistendo la controprova, tutte le opinioni sono rispettabili, non si possono negare due dati di fatto. Il Cittadella come valori non vale certo molto di più del Cosenza eppure era venuto a Marassi a dare lezione di calcio ad una squadra che semplicemente non era una squadra ma undici calciatori che giocavano ognuno per conto suo. Secondo: l'autorevolezza col quale il Genoa, dopo il momentaneo sorpasso del Bari, si è ripreso il secondo posto è indice di quanto tutto il gruppo (chi gioca ma anche molti di quelli che vanno in panchina) sia ferocemente sul pezzo. Come ha dimostrato platealmente Strootman che non ha staccato la spina nemmeno sul quattro a zero e scaricava il suo furore agonistico con chiunque gli capitasse a tiro: avversari, compagni, arbitro.

Ci sono partite in cui, si dice, c'è tutto da perdere e niente da guadagnare e questa col Cosenza, dove il Genoa era solo obbligato a vincere, era apparentemente una di questa. Invece la perentorietà con la quale Badelj e compagni si sono sbarazzati dell'avversario è stato un passo avanti importante per l'autostima di una squadra che sembra finalmente aver preso coscienza dei propri mezzi. E' stata la prima vittoria della stagione da “corazzata”, quella etichetta che al Genoa era stata appiccicata ad inizio stagione e che, considerati i risultati altalenanti, ad un certo punto veniva usata quasi per dileggio. Ma nulla accade per caso, se il Genoa riesce finalmente ad esprimersi appieno per quelle che sono le sue potenzialità, è perché ha un'organizzazione di gioco. C'è un modo di stare in campo che la squadra interpreta in maniera rigorosa perché gli piace e lo condivide.

Al Derby del Lunedì c'è stato chi come Skuhravy e Nicolini, a inizio partita, ha espresso le proprie perplessità sul fatto che, in quella che era una partita da vincere a tutti i costi, Gilardino non abbia schierato un altro attaccante a fianco di Puscas. Ma Coda e Aramu sono ko ed Ekuban è appena riemerso trai convocati dopo il lungo stop dovuto all'operazione al tendine. Salcedo è una carta da giocarsi da partita in corso, rimanevano così Yalcin e Dragus che evidentemente il tecnico non ritiene, quanto meno al momento, utili alla causa. Però, proprio a conferma di un'organizzazione di gioco che sta crescendo partita dopo partita, il Genoa è riuscito ad attaccare l'area con diversi giocatori non lasciando più, come accadeva in passato, il centravanti da solo in mezzo ad un nugolo difensori avversari.

Certamente verrà anche il momento in cui il Genoa giocherà a due punte. Attenzione, però, perché qualcuno dovrà uscire e non sarà certamente Gudmundsson che schierato tra le linee ha spunti inarrestabili. E' possibile allora che si torni ad una difesa a quattro passando così dall'attuale 3-5-2 al 4-3-1-2.

Deciderà Gilardino che la sua credibilità se la sta costruendo partita dopo partita. Per lui parlano i numeri, ha fatto 28 punti su i 39 disponibili nelle tredici partite della sua gestione: 8 vittorie, 4 pareggi ed una sola sconfitta. Il suo Genoa ha segnato 19 reti e ne ha subite 6 (tutte in trasferta). E i numeri dicono anche che Martinez ha più del 50 per cento di clean sheet ovvero partite senza prendere gol (11 su su 20).

Parma e Cagliari sono troppo distanti per ambire alla promozione diretta, ma eventualmente saranno bruttissimi clienti ai play off. Il Sudtirol è indietro di tre punti che virtualmente sono quattro a meno che non vinca con tre gol di scarto nella gara di ritorno a Bolzano. Ormai la lotta per il secondo posto è ristretta a Genoa e Bari. Un emozionante testa a testa che rischia di decidersi nello scontro diretto in programma al Ferraris all'ultima giornata di campionato.

 

(foto Genoa Cfc - Facebook)