Genoa, due vittorie importanti: riduzione del debito e tredicesimo posto

di Gessi Adamoli

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Genoa, due vittorie importanti: riduzione del debito e tredicesimo posto

Togliamoci subito il dente e affrontiamo l'argomento concordato. Niente di scandaloso e di cui provare imbarazzo. La notizia girava già da qualche giorno e poteva diventare una bomba ad orologeria se fatta deflagrare nell'imminenza di una partita fondamentale per il campionato della squadra di Gilardino. Soprattutto questo accordo, concluso con l'Agenzia dell'Entrate lo scorso 31 ottobre e presentato in tribunale il 2 novembre, se non spiegato con cura, poteva destare un allarmismo ingiustificato. Alla fuga di notizie (mirata) è stata fortunatamente messa la sordina, anche perché è tutto il contrario rispetto a come qualcuno cercava di farla passare. E' una procedura linearissima e che non presenta alcun lato oscuro. Intanto cominciamo col dire che è una pratica già utilizzata da altri club. E per quanto riguarda il Genoa occorre fare una premessa ed anche un distinguo. La premessa è che ai 777 Partners vecchia proprietà ha lasciato un pesantissimo fardello di debiti ed in particolare quello con l'Agenzia dell'erario ammontava a 106 milioni di euro. Perché mai allora non avvalersi della nuova procedura per quanto riguarda il Codice della crisi d'impresa (ex art. 63)? Ne pagherà così 37 ed in comode rate decennali.
 
Il distinguo è che la proprietà americana ha scelto di non utilizzare questo strumento che la legge gli mette a disposizione per quanto i debiti con i privati e soprattutto per con i fornitori locali. Ogni posizione è stata tratta singolarmente e i tempi di pagamento sono molto meno dilatati di quelli che avrebbero potuto essere attraverso l'ex art. 63 del Codice della crisi di impresa.
 
Anche le limitazioni per quanto riguarda le due prossime sessioni di mercato non preoccupano la dirigenza rossoblù, comunque ben conscia che a gennaio la squadra dovrà essere rinforzata con due/tre elementi. Ogni operazione in entrata dovrà essere compensata da una in uscita in modo da non provocare un saldo negativo. In estate potrà forse essere sacrificato un pezzo pregiato (ma questo sarebbe stato a prescindere dal Concordato), ma a gennaio non si muoverà nessuno e ci sono comunque varie possibilità per rinforzare la squadra. Ricordate Sanabria? Preziosi lo ottenne in prestito gratuito dal Betis per 18 mesi con diritto di riscattato (poi non esercitato) per 20 milioni.
 
Ma veniamo al calcio giocato, quello che soprattutto interessa ai tifosi. Contro i Verona era vietato sbagliare. Ci sono partite in cui i punti valgono doppio. Non è una frase fatta. È matematica. Ora in classifica il Genoa ha sei punti di vantaggio sui gialloblù veneti, ma se malauguratamente questa partita l'avesse persa, ora le due squadre sarebbero appaiate ad otto punti in classifica. Ed era così importante vincere che si può tranquillamente passare sopra al fatto che è stato il più brutto Genoa visto a Marassi in questo campionato, ovviamente a parte la partita d'esordio con la Fiorentina che è ormai acclarato che non fa testo. Persino Gudmundsson si è espresso sottotono, ma è impensabile che ogni volta possa cantare e portare la croce. In avanti Gilardino ha nuovamente dato fiducia ad Ekuban che, se non altro, questa volta almeno ha tirato in porta e non è stato fortunato perché ha centrato il palo. Puscas sembrerebbe penalizzato dalla sua capacità di entrare bene a partita in corso, mentre il compagno si demoralizza se parte dalla panchina. Effettivamente gli bastano pochi minuti per procurarsi una palla gol. Ne ha avute due, una dietro l'altra, anche all'inizio del secondo tempo ma anche in questo caso non ha avuto miglior sorte rispetto alle partite con Milan, Atalanta e Cagliari. Sembra un sortilegio, non resta che sperare che si sblocchi al più presto. Ma speriamo soprattutto che, come viene dato per scontato, per la partita di Frosinone sia disponibile Retegui. Senza Mateo è un Genoa al 20 per cento delle due potenzialità offensive.
 
La partita con Verona l'ha decisa Dragusin che di mestiere fa il difensore, ma che anche l'anno scorso era stato più volte decisivo. Dragusin è stato di gran lunga il migliore in campo, seguito da Vazquez, anche lui un muro là dietro, e l'eterno Badelj che gioca con l'abc del calcio sottobraccio. Qualcuno a 34 anni e 8 mesi lo vorrebbe più dinamico e veloce, ma allora giocherebbe in una squadra che fa la Champions. Il Genoa invece venerdì era composto per 10 undicesimi dagli stessi giocatori che c'erano lo scorso anno in serie B. L'intruso è Vazquez che era a Cremona e che con la maglia rossoblù in B c'era retrocesso l'anno prima. Gilardino, però, ha saputo creare un gruppo straordinariamente coeso che ha patito il salto di categoria solo la prima partita con la Fiorentina e che a tutti i costi vuole raggiungere l'obiettivo. La classifica è assolutamente in linea con l'obiettivo dichiarato che è quello, al primo anno di serie A, di una salvezza tranquilla: 14 punti e 7 squadre alle spalle. Ma alla ripresa del campionato il Genoa giocherà a Frosinone, a Marassi con l'Empoli e a Monza. Sono tre scontri diretti. Quelli che non si possono sbagliare perché i punti in palio valgono doppio.