Gaza, l'istituto Gaslini comunica l'impegno dell'associazione ospedali pediatrici italiani: pronta ad accogliere il piccolo Adam

di Carlotta Nicoletti

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L’associazione degli ospedali pediatrici italiani offre cure in Italia ad Adam, unico figlio rimasto della pediatra Alaa al-Najjar che è rimasto ustionato

Gaza, l'istituto Gaslini comunica l'impegno dell'associazione ospedali pediatrici italiani: pronta ad accogliere il piccolo Adam


L’Associazione ospedali pediatrici italiani (AOPI) ha dato la propria disponibilità ad accogliere in Italia Adam, unico figlio sopravvissuto della pediatra Alaa al-Najjar, gravemente ferito in un attacco nella Striscia di Gaza.

Emergenza umanitaria – L’appello per il piccolo Adam, ustionato in gran parte del corpo, è arrivato dopo il bombardamento che ha ucciso nove dei suoi fratelli a Khan Younis, nel sud della Striscia. La madre, Alaa al-Najjar, è pediatra all’ospedale “Nasser” e ha perso quasi tutta la sua famiglia.

Offerta concreta – “Siamo pronti ad accogliere Adam e rilanciamo la nostra disponibilità ad accogliere quanti più bambini possibile all’interno delle nostre strutture associate”, ha dichiarato Rodolfo Conenna, presidente AOPI e direttore generale dell’AORN Santobono Pausilipon.

Strutture pronte – I principali ospedali pediatrici italiani, riuniti sotto l’AOPI, si dicono pronti a garantire cure di alta qualità e un ambiente protetto a Adam e ad altri bambini colpiti dal conflitto.

Gaslini in prima linea – A comunicare la notizia è stato l’Istituto Gaslini di Genova, tra le realtà più attive nel monitorare la situazione a Gaza e a coordinare eventuali accoglienze sanitarie.

Diritto alla salute – “Nessun bambino deve essere privato del diritto alle cure, la loro salute è una priorità assoluta”, ha sottolineato Conenna.

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