Galliera-story: un prossimo confronto pubblico
di Paolo Lingua
Il 19 o il 20 si svolgerà nell’aula magna dell’ospedale Galliera, in presenza e in streaming, un confronto tra i vertici dell’ospedale e i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dei residenti, presente lo stesso arcivescovo Marco Tasca che dell’ente, per Statuto, è il presidente. Il tema, ancor una volta, sarà il progetto di ristrutturazione del Galliera che di fatto è già stato approvato e sostenuto dalla Regione ma che è contestato da sempre dai comitati e dagli ambientalisti e, nel recente passato, anche dal M5s. Le ultime scaramucce, che nascono da una polemica mai spenta dalla fine degli anni Ottanta, sono insorte perché il consiglio d’amministrazione ha sporto querela contro dichiarazioni critiche di Ermete Bogetti, già presidente di Italia Nostra ed ex procuratore della Corte dei Conti.
E’ stato proprio l’arcivescovo Marco Tasca, anche per una mossa diplomatica e distensiva al fine di cercare di chiudere la polemica pluriennale, a indire questa sorta di confronto pubblico. Ma non sarà semplice trovare la quadra o un compromesso. Come si è detto prima sono oltre trent’anni che si parla della ristrutturazione del Galliera soprattutto perché l’edifico che risale alla donazione della Duchessa ha più di 120 anni e va adeguato alle esigenze sanitarie di accoglimento peculiari del mondo di oggi. Rispetto ai primi progetti iniziali sono già stata effettuate modifiche di sostanza per non appesantire il quadro edilizio del quartiere di Carignano. In questa chiave il progetto è sempre stato sostenuto sia dalle giunte di centrosinistra, sia da quelle di centrodestra, con la sola eccezione di esponenti “grillini”.
Da parte delle associazioni degli oppositori sono state avanzate proposte di ridimensionamento dell’ospedale e di puntare invece a un nuovo centro sanitario in Valpolcevera. Anche se non è facile fare delle previsioni queste ultime proposte non hanno alcuna possibilità concreta di essere accolte, mentre sono possibili anche piccole modificazioni al progetto ormai in via di definizione. Il Galliera è un centro ospedaliero di prima linea in Liguria e merita modernizzazione e una nuova efficienza strutturale: in senso contrario sarebbe come punire una eccellenza. In questo senso una parte delle contestazioni sono pretestuose. Ma gli spazi per una soluzione ragionevole ci sono. In questa chiave va interpretata la mossa dell’arcivescovo Tasca che si è reso conto di quanto sia importante superare la stagione degli scontri e delle risse rendendosi disponibile al dialogo. Anche la questione della querela a Ermete Bogetti potrebbe essere superata con un ragionevole compromesso.
La situazione dell’impegno ospedaliero della Regione vede l’ente impegnato alla realizzazione dell’ospedale del Felettino alla Spezia, visto che per il momento è ferma l’ipotesi di una collocazione di un nuovo ospedale nel ponente genovese, dopo il flop del bando degli Erzelli di due anni fa. Per questo per la sanità ligure il Galliera diventa una scelta strategica e di qualità anche penando a come si strutturerà l’intero settore della sanità pubblica e privata quando sarà cessata la situazione attuale anomala a causa della pandemia ancora diffusa. L’intera vicenda del Galliera, comunque, merita una ulteriore riflessione per quanto riguarda i ritardi e i veti incrociati – che sembrano una caratteristica tutta genovese – sulle scelte strategica di qualsiasi genere che coinvolgono il territorio. Non si può discutere e litigare per oltre trent’anni, magari avendo alle spalle una strumentalizzazione politica. Anche da parte dei vertici del Galliera, andando indietro di molti anni, al giro di boa del Duemila, non sono mancati errori e superficialità. Ora però, data la delicatezza e l’importanza sociale dell’intera questione, è il momento di concludere. Tenendo presente, se possibile, il “modello Genova”.
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