Federauto chiede revisione del Green Deal: “Decarbonizzazione, sì, ma con pragmatismo”
di Carlotta Nicoletti
1 min, 25 sec
Il presidente Artusi critica le normative UE sull’auto elettrica: serve neutralità tecnologica e diversificazione per affrontare la crisi del settore
La crisi del settore automobilistico europeo rende urgente una revisione del Green Deal Automotive. Massimo Artusi, presidente di Federauto, invita l’Unione Europea a scegliere un approccio più pragmatico e meno ideologico per la transizione verso la decarbonizzazione dei trasporti, come riporta Ferpress.
Crisi del settore – Secondo Artusi, la normativa UE per la transizione tecnologica ha imposto obiettivi irrealistici, penalizzando l’industria automobilistica e le reti distributive. “Il mancato decollo delle vendite di auto elettriche e le multe per il mancato raggiungimento dei target di emissioni CO2 aggravano la situazione”, ha dichiarato.
Revisione del Fit-for-55 – Al convegno organizzato a Milano da NGV Italy e Regione Lombardia, Artusi ha evidenziato l’urgenza di rivedere il pacchetto normativo Fit-for-55. In particolare, ha sottolineato l’importanza di promuovere biocarburanti e biometano, soluzioni carbon neutral e già disponibili, a differenza dell’energia elettrica, che in Europa proviene ancora in gran parte da fonti fossili (55-60%).
Tre richieste chiave – Federauto propone tre pilastri per un nuovo approccio:
1.Neutralità tecnologica – Obiettivi chiari, ma libertà per i Paesi di scegliere le tecnologie per raggiungerli.
2.Coerenza normativa – Allineamento con i parametri della Direttiva RED III sulla decarbonizzazione.
3.Diversificazione energetica – Affiancare all’elettrico l’uso di biocarburanti e “low carbon fuels”.
Un futuro pragmatico – Artusi auspica che il nuovo assetto della Commissione Europea porti a un indirizzo più pratico. “Non possiamo più permetterci di ignorare le esigenze dell’industria e dei cittadini,” ha concluso, chiedendo l’eliminazione delle euromulte e l’anticipo della revisione dei target CO2 al 2024.
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