Ex miniere di carbone: il nuovo volto verde dell’energia solare

di Stefano Rissetto

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Le stime indicano che i siti già dismessi potrebbero supportare almeno 103 GW di energia solare.

Ex miniere di carbone: il nuovo volto verde dell’energia solare

Un recente studio del Global Energy Monitor (GEM) apre nuove prospettive per la transizione energetica globale, suggerendo che le miniere di carbone abbandonate potrebbero diventare centri strategici per la produzione di energia solare. Secondo i ricercatori, la riconversione di questi siti potrebbe generare fino a 288 gigawatt (GW) di energia elettrica pulita in tempi relativamente brevi.

L’analisi è stata condotta utilizzando i dati del Global Coal Mine Tracker, che ha permesso di individuare le miniere a cielo aperto non più operative o in fase di dismissione. Lo studio non si è limitato a valutare il potenziale energetico, ma ha anche considerato l’impatto occupazionale dei futuri impianti solari.

Il rapporto ha identificato 312 miniere inattive negli ultimi cinque anni, distribuite su una superficie complessiva di circa 2.089 km². Oltre a queste, si prevede che entro il 2030 saranno disponibili altri 3.731 km² di aree ex estrattive, man mano che altre miniere concluderanno la loro attività.

Le stime indicano che i siti già dismessi potrebbero supportare almeno 103 GW di energia solare. Sommando anche le aree che verranno abbandonate nei prossimi anni, il potenziale totale salirebbe a circa 288 GW. Le zone più promettenti per questa trasformazione si trovano spesso nei principali bacini carboniferi mondiali.

Un fattore chiave che rende questi territori particolarmente adatti alla produzione fotovoltaica è la loro vicinanza alle infrastrutture elettriche esistenti. La maggior parte delle miniere chiuse si trova infatti a meno di 10 chilometri da sottostazioni o linee di trasmissione, semplificando notevolmente l'integrazione con la rete nazionale.

Alcuni paesi si stanno già muovendo in questa direzione. In Cina, ad esempio, sono stati realizzati 90 progetti solari su ex miniere, con una capacità installata di 14 GW, mentre altri 46 impianti – che produrranno ulteriori 9 GW – sono attualmente in fase di sviluppo.

Oltre ai benefici ambientali, la riconversione delle miniere potrebbe avere ricadute significative anche sul piano occupazionale. GEM stima la creazione di circa 259.700 posti di lavoro a lungo termine nei settori della produzione industriale, dei trasporti e dei servizi tecnici. A questi si aggiungono oltre 317.000 impieghi temporanei legati alle fasi di costruzione e installazione degli impianti.

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