Ex Ilva, Urso non esclude ingresso dello Stato, tra accuse politiche e tensioni sindacali
di steris
Ministro: un soggetto pubblico potrebbe intervenire se il piano presentato risultasse migliorativo rispetto a quelli attualmente in campo
Il futuro dell’ex Ilva torna al centro del dibattito politico e sindacale, con una giornata segnata da annunci del governo, critiche delle opposizioni e richiami alla distensione tra le sigle dei lavoratori.
A Roma, il ministro dell'Industria Adolfo Urso ha aperto alla possibilità di una presenza pubblica nella newco che rileverà gli impianti, qualora richiesta dall’azienda privata che parteciperà alla gara. L’ingresso dello Stato, ha spiegato, potrebbe avvenire tramite una partecipata pubblica e rientrare anche “all’interno della procedura di gara”, con l’obiettivo di rafforzare gli investimenti necessari per la decarbonizzazione e il rilancio del gruppo siderurgico. Urso ha definito questa ipotesi “piuttosto realistica”, ribadendo che un soggetto pubblico potrebbe intervenire se il piano presentato risultasse migliorativo rispetto a quelli attualmente in campo.
Dure le reazioni di Italia Viva. Le senatrici Silvia Fregolent e Annamaria Furlan hanno accusato il governo di mancare di una strategia industriale, parlando di “numeri inventati” e dell’ennesimo “decreto mignon” privo di risorse adeguate. Secondo IV, le politiche dell’esecutivo continuano a generare incertezza, lasciando territori come Taranto, Genova e Novi Ligure in una situazione di emergenza prolungata. Le parlamentari hanno criticato anche la durata limitata del decreto, valido solo fino a febbraio, definendolo l’ennesimo intervento temporaneo su una crisi strutturale.
Sul fronte sindacale, il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha richiamato l’attenzione sulle tensioni registrate a Genova nei giorni scorsi, dove due delegati del sindacato sono finiti in ospedale dopo uno scontro avvenuto durante un’assemblea. Pur sottolineando di avere “buoni rapporti” con il leader della Cgil Maurizio Landini, Bombardieri ha insistito sulla necessità di fare chiarezza sull’accaduto, contestando la definizione di “discussione animata”. Il segretario Uil ha inoltre evocato la necessità di approfondire il ruolo di alcune realtà politiche interne allo stabilimento, come Lotta Comunista, e i loro rapporti con le organizzazioni sindacali.
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