Ex Ilva, Noi Moderati: "Serve un piano per 8 milioni di tonnellate. No a una mini-Ilva"
di M.C.
Cavo e Bicchielli incontrano i sindacati: "Stesso linguaggio, stessa posizione. Assente il M5S: non crede nel futuro del Paese"
La delegazione di Noi Moderati, composta da Ilaria Cavo, presidente del Consiglio nazionale del partito e vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera, e da Pino Bicchielli, vicepresidente del gruppo alla Camera, ha incontrato oggi i rappresentanti sindacali sul futuro dell’ex Ilva.
Obiettivi condivisi – «Con i sindacati abbiamo parlato lo stesso linguaggio e condiviso la stessa posizione – dichiarano i due parlamentari –: serve un piano industriale che salvaguardi occupazione, ambiente e interesse nazionale e che garantisca al tempo stesso una capacità produttiva coerente e adeguata. Per raggiungere l’obiettivo delle 8 milioni di tonnellate è fondamentale partire dal piano proposto dai commissari, che pone al centro della produzione green Taranto e valorizza Genova insieme agli altri siti produttivi del Nord».
No alla “mini-Ilva” – Secondo i rappresentanti di Noi Moderati, «una riduzione del numero di forni elettrici e degli impianti di Dri non garantirebbe investimenti, produzione e occupazione sufficienti. Qualsiasi ipotesi alternativa porterebbe a una mini-Ilva, una prospettiva che non serve al Paese».
Il ruolo del Governo – Cavo e Bicchielli hanno ricordato come i decreti già approvati abbiano avuto un ruolo decisivo nel mantenere la produzione e tracciare prospettive di rilancio: «Dopo l’importante lavoro portato avanti dal ministro Urso, potranno essere valutate all’esito del bando di gara e delle proposte che giungeranno dai possibili investitori. Confermiamo la disponibilità a ulteriori momenti di confronto, nella consapevolezza che si tratta di una sfida cruciale per l’Italia».
Sfida ambientale e industriale – «Quella dell’ex Ilva – sottolineano – è una sfida ambientale, perché fondata sulla decarbonizzazione, ma anche produttiva e occupazionale. Se vinta, potrà garantire autonomia produttiva e strategica al nostro Paese. Il nostro obiettivo, che coincide con quello del Governo e dei sindacati, è coniugare occupazione, produzione e sostenibilità ambientale, tanto a livello nazionale quanto nei singoli territori».
Critica al Movimento 5 Stelle – Non è mancato un riferimento alle assenze: «Condividiamo pienamente l’impostazione dei sindacati: la vicenda ex Ilva non può e non deve essere politicizzata. Per questo non possiamo non rimarcare con rammarico l’assenza al tavolo del Movimento 5 Stelle che, disertando l’incontro, ha eretto un ulteriore muro proprio nel momento in cui è necessario credere e investire nel futuro industriale del Paese. Sul destino dell’ex Ilva – concludono – non si gioca una partita di parte, ma la credibilità industriale dell’Italia».
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