Ex-Ilva, niente accordo sulla cassa integrazione: scatta l'assemblea in sciopero
di Marco Innocenti
La Fiom: "Non esiste nessuna crisi di mercato che la giustifichi. Intanto dal governo solo un silenzio assordante"
Non è arrivato l'accordo sulla cassa integrazione ordinaria per i lavoratori dell'ex Ilva. Nell'incontro fra rsu, azienda e sindacati, infatti, i lavoratori hanno rigettato il piano presentato da Acciaierie d'Italia che, secondo quanto riferito, prevederebbe una leggera riduzione dei dipendenti interessati dalla cassaa, rispetto ai numeri prospettati all'inizio. Un passo avanti del tutto insufficiente, però, per i sindacati che, per la giornata di domani, martedì 22 giugno, hanno indetto uno sciopero con assemblea in azienda per discutere con i lavoratori.
"Non siamo disponibili ad accettare una cassa integrazione per crisi di mercato, una crisi di mercato che non esiste - attacca la Fiom in una nota - visto che tutti sanno come il mercato dell’acciaio stia vivendo un momento di crescita impetuosa. Il mercato tira? Bisogna lavorare. Evidentemente le motivazioni di questa cassa vanno ricercate altrove. I lavoratori sono stanchi di accettare la situazione che vivono quotidianamente in fabbrica e domani lo dimostreranno in una assemblea ai cancelli in cui decideranno come proseguire la mobilitazione. Il tutto nel silenzio assordante del Governo, che pur avendo il 50% del potere decisionale nel CDA, sulle prospettive dell’Azienda non è in grado di prendere una posizione all’altezza di questo nome. Come sempre i lavoratori delle Acciaierie sapranno rispondere in maniera adeguata a questa situazione, ben decisi a non essere loro a dover pagare scelte operate altrove".
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