Ex Ilva, ministro Urso: "Privilegeremo assegnazione unica, probabile a inizio del 2025"
di Redazione
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy oggi a Genova: "L'esperienza dello Stato in Acciaierie d'Italia è stata fallimentare"
"Probabilmente nella prima parte del prossimo anno riusciremo ad assegnare gli impianti a chi ha davvero la volontà di rilanciare questo sito produttivo così importante per l'Italia e l'Europa" - lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, oggi a Genova per l'inaugurazione della Casa del Made in Italy, sul tema delicato degli impianti Ex Ilva - di cui uno a Genova - e sulla possibilità di trovare un possibile acquirente per l'azienda, attualmente in commissione straordinaria
"La procedura prevede che le manifestazioni di interesse per l'ex Ilva fossero consegnate entro il 20 settembre ma prevede anche che in questa seconda fase - in cui ciascuno di coloro che ambisce a questo asset produttivo dovrà concretizzare l'interesse con il piano economico, finanziario, produttivo, sociale, ambientale - si possa aggiungere anche chi non si è presentato nella prima fase, da solo o in cordata con qualcuno che si è già presentato. E questa possibilità è sempre aperta, sino ovviamente alla presentazione, entro fine novembre della manifestazione di interesse a questo punto vincolante".
Il ministro Urso risponde poi ad una domanda sul possibile interesse del gruppo siderurgico ucraino Metinvest all'acquisizione dell'ex Ilva. "Lo stesso amministratore delegato di Metinvest in un recente intervista ha detto che potrebbe riconsiderare questa opportunità in questa seconda fase" ha aggiunto. "Con loro abbiamo contatti praticamente quotidiani perché con loro stiamo anche programmando il rilancio dell'altro grande polo siderurgico del paese, quello di Piombino".
"Hanno manifestato il loro interesse in 15 - prosegue Urso- : tre grandi player industriali internazionali per l'intero asset produttivo, 12 player nazionali e internazionali per alcune parti di questo asset produttivo. Noi privilegeremo, ovviamente, così prevede la procedura, l'unica assegnazione che risponda pienamente al piano di rilancio produttivo nella sostenibilità ambientale e ai requisiti occupazionali e sociali che sono nella procedura del bando. Privilegeremo l'assegnazione in un unico asset, a un unico player internazionale o nazionale che sia anche un'unica cordata perché riteniamo sia la soluzione migliore"
"L'esperienza dello Stato in Acciaierie d'Italia è stata fallimentare" - ha sottolineato il ministro a chi gli chiedeva se lo Stato possa mantenere una quota. "Chi aveva concepito questo accordo cinque anni prima, con l'ingresso dello Stato con una quota del 38% ha commesso perlomeno qualche errore perché in questi cinque anni lo Stato ci ha messo i soldi e l'imprenditore privato gestiva. Questo accordo leonino sicuramente non sarà mai ripresentato da questo governo".
"Noi riteniamo che si possa assegnare all'investitore privato - conclude Urso -. Poi aspettiamo le proposte. Su quella base potremo poi eventualmente fare altre valutazioni ma certamente non a quelle condizioni precedenti".
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