Ex-Ilva, Maestripieri: "Genova non si può permettere di perdere 1300 posti di lavoro"

di Marco Innocenti

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Il segretario generale di Cisl Liguria sull'incontro a Roma fra governo e ArcelorMittal

Dopo l'incontro infuocato di ieri al Mise fra governo e ArcelorMittal, è sempre più evidente che sindacato e lavoratori si ritrovano in mezzo ad un braccio di ferro che rischia di schiacciare tutto e tutti. "Stiamo andando avanti a velocità impressionante - dice Luca Maestripieri, segretario generale di Cisl Liguria - Ieri è stato rifilato un altro colpo dritto al cuore della siderurgia italiana. L'acciaio è fondamentale per tante attività economiche della nostra regione ma anche del nostro paese, se vuole restare la seconda potenza manifatturiera europea". 

Ma qual è la strada da percorrere? "Ormai la frittata è stata fatta - prosegue Maestripieri - Ora bisogna trovare la forza e l'autorevolezza per aprire una trattativa. Il governo deve decidere prima di tutto da che parte andare e deve prendere una posizione chiara. Il sindacato è pronto per affrontare una trattativa complessiva con senso di responsabilità, per tutelare il lavoro di 15mila lavoratori più l'indotto, 1300 dei quali qui nella nostra regione".

E sulla possibilità di indire uno sciopero qua a Genova, la risposta è chiara: "Questa città non ha certo bisogno di esere invitata o sollecitata - conclude Maestripieri - Quando sarà il momento lo farà nella maniera più forte e coinvolgente. Credo che a quel punto se ne accorgeranno tutti".