Ex Ilva, proseguono blocchi e presidio. Riaperta la strada Guido Rossa. Giovedì sciopero metalmeccanici
di Simone Galdi - Luca Pandimiglio
Chiusa dalle 8 la strada Guido Rossa, mantenuto presidio davanti alla stazione di Cornigliano
Terzo giorno consecutivo di presidio dei lavoratori ex Ilva a Genova contro il piano del governo che riduce la produzione nello stabilimento siderurgico di Cornigliano dove all'ingresso è in corso l'assemblea degli operai per decidere gli sviluppi della protesta. Durante la notte è proseguito il presidio dei lavoratori in piazza Savio davanti alla stazione ferroviaria di Cornigliano dove il traffico stradale risulta bloccato in entrambe le direzioni.
I lavoratori dell'ex Ilva in presidio da tre giorni a Genova Cornigliano per difendere i propri posti di lavoro hanno consentito l'alleggerimento sul trafficogernovese per quello che riguarda la bretella 'Guido Rossa' che adesso risulta aperta verso Levante.
Intanto ci si prepara allo sciopero generale dei metalmeccanici indetto da Fiom Cgil e Fim Cisl per domani mattina quando il corteo con i mezzi pesanti partirà dai giardini Melis per recarsi davanti alla prefettura di Genova.
"I lavoratori ex Ilva a Genova mantengono il presidio davanti alla stazione ferroviaria di Cornigliano, mantengono i blocchi stradali e convocano un'assemblea davanti alla fabbrica. Giovedì è in cantiere uno sciopero generale dei metalmeccanici a Genova, credo che marceremo verso la Prefettura". Lo dichiara il sindacalista della Fiom Cgil Armando Palombo al termine della call tra il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e il commissario di Acciaierie per l'Italia Giancarlo Quaranta sulla crisi produttiva dello stabilimento siderurgico genovese.
"Ciò che ci propone il Governo a Genova si chiama 'vasellina' - afferma lo storico sindacalista della Fiom Franco Grondona -: 650 lavoratori non vanno in cassa integrazione perché c'è la continuità produttiva, giocheranno a scacchi o a scopa in fabbrica senza poter lavorare in attesa che forse a fine febbraio venga riaperto il secondo altoforno di Taranto, 'forse' perché è da una vita che dev'essere riaperto. Le regole europee sono balle, Meloni fa la grande europeista per pochi milioni, ma chi pensano di prendere in giro?".
"Se necessario ci andiamo a picchiare con le forze di polizia - conclude Grondona - noi non abbiamo paura, così finiamo sulle pagine dei giornali e poi sono affari del governo dire che picchiano gli operai che lottano per difendere la fabbrica e l'occupazione a Genova".
Nella serata di ieri, Bucci ha incontrato i lavoratori. "Mi hanno confermato che la cifra per la fornitura (dell'acciaio destinato alla zincatura, ndr) oscilla intorno ai 15 milioni: i fondi ci sono ma esiste un problema con la legge europea che non consente aiuti di Stato alle aziende in commissariamento". Lo ha detto il governatore della Liguria Marco Bucci al termine della lunga telefonata con il commissario di Acciaierie per l'Italia Quaranta parlando ai lavoratori dell'ex Ilva di genova Cornigliano.
"Quindi - ha detto ancora Bucci - io rispetto le leggi come tutto il governo, la pubblica amministrazione rispetta le leggi ma è un problema che bisogna risolvere. Da domattina continuerò a lavorare per risolverlo, ma non è una cosa facile come invece pensavo fosse, perché la cifra è bassa, è già pronta ma non si può fare perché sarebbe un'infrazione enorme della legge europea". Bucci ha ripetuto che gli è stato garantito "che quanto il secondo altoforno di Taranto riparte a febbraio la zincatura ripartirà. Mi hanno garantito che nessuno da qui a febbraio perderà il lavoro, nessuno va in cassa integrazione. Sono garantiti in 655 finché non riparte la zincatura, 585 a lavorare mentre 70 faranno formazione. Ho chiesto che i fondi della manutenzione straordinaria arrivino qui a Genova, sono 200 milioni in totale. Andrò a chiedere che una parte venga destinata a Genova così possiamo lavorare per fare qualcosa per la fabbrica"
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