Ex Ilva, l'allarme da Genova: "L'azienda ha detto ai tecnici di andare via"
di Redazione
La rsu: "C'è aria di smobilitazione, non resteremo nel tritacarne"
"Gli ordini stanno calando, i rotoli stanno scarseggiano e ai tecnici di Mittal Europa, una decina in tutto, che lavoravano su Genova e qui avevano anche preso casa è stato detto di andare via. Che ci sia un clima di smobilitazione è evidente a tutti, anche se noi un po' di lavoro fino a fine anno al momento lo abbiamo. Ma tutti devono sapere che il giorno che qui non ci sarà niente da fare noi faremo altro". Lo afferma Armando Palombo, coordinatore dell'rsu Arcelor Mittal di Genova Cornigliano al termine di un consiglio di fabbrica. Al termine, i delegati dello stabilimento ArcelorMittal di Genova e quelli rimasti in Ilva as, confermano lo stato di agitazione in corso e chiedono un incontro urgente alla direzione della fabbrica di Cornigliano per avere chiarimenti sullo stato degli ordini e delle navi in arrivo.
In una nota congiunta, le due rsu affermano che "l'imbuto in cui il governo ha cacciato i lavoratori siderurgici non ha precedenti nella storia sindacale italiana. Non resteremo in mezzo a un tritacarne che metta a rischio reddito e occupazione" e "al vergognoso balletto elettorale opporremo una lotta senza se e senza ma". Per il consiglio di fabbrica di Genova "partiti, parlamentari, governo e azienda sono tutti responsabili di questo disastro". E per quanto riguarda Genova "l'accordo di programma del 2005 e l'accordo sindacale del 6 settembre 2018 sono i punti di partenza da cui i lavoratori siderurgici non arretreranno".
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