Ex-Ilva, firmato l'accordo fra commissari e Arcelor Mittal
di Marco Innocenti
I sindacati: "Un accordo di totale indeterminazione"
Una firma in uno studio notarile di Milano ed il nuovo accordo fra Arcelor Mittal e i commissari dell'Ex-Ilva in amministrazione straordinaria ha chiuso un braccio di ferro durato mesi. Nelle pagine dell'accordo la modifica del contratto e la rinuncia alla causa civile in corso presso il tribunale di Milano che, nella prossima udienza prevista per venerdì 6 marzo, dovrebbe essere cancellata. Ad apporre la propria firma sul nuovo accordo, oltre ai legali, c'erano i commissari e l'ad di Arcelor Mittal Italia Lucia Morselli.
Immediata la presa di posizione dei sindacati che, in una nota congiunta, bollano come "di totale indeterminazione" il nuovo accordo. "Nei fatti il pre-accordo prevede una fase di stallo da qui alla fine del 2020 per quanto riguarda le prospettive e l’esecuzione del piano industriale - fanno sapere il leader della Cgil Maurizio Landini, della Fiom Francesca Re David, della Cisl Annamaria Furlan, della Fim Marco Bentivogli, della Uil Carmelo Barbagallo, della Uilm Rocco Palombella - Tutto questo arriva dopo due anni di ulteriore incertezza, particolarmente rischiosa per una realtà industriale che necessita invece di una gestione attenta e determinata. A ciò si somma una congiuntura sfavorevole del mercato dell’acciaio".
Nessun commento, da parte di Lucia Morselli, ad di Arcelor Mittal Italia, all'uscita dallo studio milanese dove è stata apposta la firma sul nuovo accordo. "Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo - ha commentato invece il commissario Alessandro Danovi - Non è il momento di fare commenti. Molto lavoro è stato fatto e ce ne è molto da fare dopo".
FIltrano intanto le prime indiscrezioni sui contenuti del nuovo accordo che prevederebbe per Arcelor Mittal la possibilità di recedere, con una comunicazione da inviare entro il 31 dicembre 2020, nel caso in cui non sia stato sottoscritto il Nuovo Contratto di Investimento entro il 30 novembre. In quel caso, AM InvestCo dovrà versare ad Ilva "una caparra penitenziale di 500 milioni
di euro". Il colosso franco-indiano, da parte sua, si impegna ad impiegare il numero complessivo di 10.700 dipendenti.
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