Ex Ilva, dieci offerte per gli stabilimenti: in corsa anche Bedrock e Flacks Group

di steris

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Presentata anche una proposta a firma di un soggetto politico, esclusa però dalla procedura in quanto non rispondente ai criteri stabiliti dal bando

Ex Ilva, dieci offerte per gli stabilimenti: in corsa anche Bedrock e Flacks Group

Sono dieci le offerte presentate entro la mezzanotte del 26 settembre per l’acquisizione degli stabilimenti ex Ilva. Lo comunicano i Commissari Straordinari di Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria (AS), Giovanni Fiori, Giancarlo Quaranta e Davide Tabarelli, insieme ai Commissari di ILVA in AS, Alessandro Danovi, Francesco di Ciommo e Daniela Savi.

Due le proposte che riguardano l’acquisto dell’intero complesso aziendale: una da parte di Bedrock Industries e una da parte della cordata composta da Flacks Group e Steel Business Europe.

Le altre otto offerte si concentrano invece su singoli asset e sono state presentate da Renexia (Gruppo Toto), Industrie Metalli Cardinale (IMC), Marcegaglia, la cordata Marcegaglia + Sideralba, CAR Srl, la cordata Marcegaglia + Profilmec + Eusider, Eusider e Trans Isole.

A queste si aggiunge una proposta presentata da un soggetto politico, esclusa però dalla procedura in quanto non rispondente ai criteri stabiliti dal bando.

Sebbene il termine per la presentazione delle offerte non sia da considerarsi perentorio, eventuali proposte tardive saranno valutate solo se conterranno condizioni particolarmente favorevoli per la procedura.

I Commissari hanno annunciato che si prenderanno un periodo di tempo adeguato per esaminare tutte le proposte, tenendo conto in particolare degli aspetti occupazionali, della decarbonizzazione e dell’entità degli investimenti. L’obiettivo è garantire uno sviluppo sostenibile degli impianti e la massima tutela dei lavoratori coinvolti.

“C’è da sottolineare inizialmente un aspetto: sono appena due le offerte presentate per tutti i complessi aziendali mentre sono state 8 quelle per i singoli asset. Inoltre non bastano soltanto soggetti finanziari ma c’è la necessità di realtà industriali del settore con capacità economiche. E come Fim Cisl abbiamo sempre detto ad alta voce che avremmo detto un no secco a qualunque ipotesi di spacchettamento. Bisogna rilanciare la siderurgia italiana con un progetto a largo respiro, lo spezzatino non rappresenta la soluzione giusta. C’è ancora troppa incertezza e non vogliamo ricevere notizie mezzo stampa, stiamo aspettando di avere qualche risposta in più da Palazzo Chigi e la convocazione deve  arrivare in tempi brevi  dopo la richiesta di incontro che è stata inviata dalle organizzazioni sindacali nazionali dei metalmeccanici. E’ ancora uno scenario troppo confuso, da parte del Governo ci attendiamo maggiore chiarezza e le garanzie che mancano per il rilancio”, spiega Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria

 

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