Ex-Ilva, 15 lavoratori "sospesi" per un turno. Fiom: "L'azienda cerca lo scontro"
di Marco Innocenti
Le lettere sono arrivate in mattinata. Interviene anche la Fim Cisl con Venzano: "Ancora una forzatura, chiediamo che la città ci sia vicina"
Una quindicina di lavoratori del reparto Ricottura del ciclo latta dello stabilimento ex-Ilva di Cornigliano stamattina ha ricevuto la lettera di messa in libertà per l'intero turno di oggi. L'azienda aveva di fatto chiesto all'rsu in una lettera inviata la scorsa settimana di rivedere l'articolazione dello sciopero perché a loro avviso avrebbe creato problemi in alcuni reparti che sarebbero stati chiusi per ragioni di sicurezza. Quando l'rsu aveva chiesto all'azienda di entrare nello specifico però non c'era stata alcuna risposta.
"Nelle prossime ore con le rsu faremo le nostre valutazioni - dice il segretario genovese della Fiom Cgil Stefano Bonazzi - nel frattempo lo sciopero prosegue con l'articolazione stabilita, con un'ora al giorno e il presidio al varco merci. Quel che è certo è che non ci sono problemi di sicurezza, ma ci troviamo di fronte all'ennesima provocazione di un'azienda che cerca lo scontro con i lavoratori".
Sul tema è intervenuto anche Christian Venzano (Fim Cisl): “È inaccettabile quanto deciso dall’azienda sulla messa in libertà dei lavoratori, siamo di fronte all’ennesima forzatura: sono stati loro a rompere il tavolo delle trattative e questo atteggiamento provocatorio deve essere immediatamente biasimato dal Governo. A Roma devono dare segnali, nei tavoli ministeriali va sempre tutto bene poi a livello locale l’azienda fa il bello e cattivo tempo intanto i vari Ministri interessati non intervengono mai. E’ l’ora di finirla, cosa aspetta il Governo ad alzare la voce contro l’azienda? Forse qualcuno ha scordato che il Governo è azionista di Acciaierie d'Italia. Non si può andare avanti così. Chiediamo che tutta la città partecipi alla sottoscrizione che abbiamo attivato per un fondo a favore dei lavoratori”.
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