Esclusiva a Telenord, parla l'amico di Trump: Guido "George" Lombardi, consulente social media del presidente Usa

di Carlotta Nicoletti

Un incontro casuale in ascensore, tra il 63° e il 66° piano della Trump Tower, ha dato inizio a un’amicizia che dura da oltre venticinque anni. George Lombardi, consulente italo-americano, racconta così il suo rapporto con Donald Trump: “Nel 1995 organizzai un ricevimento per il ministro Roberto Maroni e invitai anche lui. Da lì iniziò tutto: capì che ero vicino alla politica europea e i contatti si intensificarono”.

Le origini- Le frequentazioni si spostarono poi in Florida, nel club Mar-a-Lago. “Trump ci invitava spesso nei weekend, soprattutto in inverno, quando giocava a golf. Mia moglie dell’epoca insisteva per diventare membri del club e fummo tra i primi iscritti”.

Campagna elettorale – La svolta arrivò nel 2015, con l’annuncio della candidatura di Trump alle primarie repubblicane. “Gli chiesi se fosse davvero sicuro. Mi rispose che lo faceva per dire quello che pensava, anche se fosse arrivato ultimo. Gli proposi di occuparmi dei social media dietro le quinte. Da quel momento la comunicazione digitale è diventata centrale: Trump ha saputo parlare direttamente a milioni di elettori senza passare dai media tradizionali”.

Strategia – Una comunicazione spesso definita caotica, ma che per Lombardi ha una logica precisa: “Quando dice America First è chiaro e diretto. Su dazi ed esteri adotta tattiche più flessibili, senza rivelare subito fino a che punto è disposto a cedere”.

Rapporti con Musk – L’amicizia con Elon Musk, secondo Lombardi, resta “solida”, nonostante divergenze sui bilanci federali. “Musk ha aiutato a smascherare enormi truffe, comprese pensioni fasulle, ma non sempre condivideva le priorità di spesa”.

Meloni e il futuro – Centrale anche l’alleanza con Giorgia Meloni: “Trump sa che l’Italia è un Paese chiave. Meloni ha una visione più ampia sull’Europa e il Mediterraneo, può rafforzare il legame con gli Stati Uniti”. Sul conflitto in Ucraina, Lombardi resta fiducioso: “Trump difenderà la Nato evitando un’escalation, ma molto dipenderà dalle mosse di Putin”.

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