Emilia-Romagna: verso soggetto unico per gestione trasporto pubblico locale

di R.S.

4 min, 15 sec

Ricorrenti voci su una fusione di tutte le aziende territoriali, Seta, Tper per le Province di Bologna e Ferrara e Start per la Romagna

Emilia-Romagna: verso soggetto unico per gestione trasporto pubblico locale

 “Chiarire il futuro per l’azienda di trasporto pubblico locale Seta”. Il quesito è posto da Ferdinando Pulitanò (FdI) il quale chiarisce come l’azienda di trasporto pubblico locale, operante nel territorio dell’Emilia occidentale “è responsabile di tutto il sistema di produzione del servizio di TPL su gomma per i bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza: dall’esercizio dei trasporti bus urbani ed extraurbani, alla manutenzione dei mezzi, alla vendita dei titoli di viaggio, alla gestione delle biglietterie e dei servizi per l’utenza”.

Nell’atto ispettivo, firmato anche dai colleghi di gruppo Alessandro Aragona, Giancarlo Tagliaferri, Annalisa Arletti e Marta Evangelisti e trattato nell’odierna seduta della commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Paolo Burani, il consigliere di Fratelli d’Italia specifica anche come “Seta S.p.A. è una società mista, con una quota pubblica detenuta dagli Enti locali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza ed una quota privata posseduta da HERM-Holding Emilia-Romagna Mobilità S.r.l. e da Tper S.p.A. che ne detiene il 6,51% delle azioni. HERM, il maggiore socio di SETA, è a sua volta è controllata al 95% da Tper. Tper (Trasporto passeggeri Emilia-Romagna) che a sua volta ha nella Regione Emilia-Romagna il maggiore azionista (46,13% delle azioni)”.

Nel dare conto delle ricorrenti voci su una fusione di tutte le aziende territoriali, Seta, Tper per le Province di Bologna e Ferrara e Start per la Romagna, Ferdinando Pulitanò sottolinea la delibera della giunta regionale del 2024 per la costituzione del ‘Gruppo industriale del Tpl’, “vale a dire un’azienda unica che ingloba tutte le realtà territoriali del trasporto pubblico locale. Ciò dovrebbe poi avvenire tramite scissione mediante scorporo delle singole aziende attualmente operanti nel corso della prima fase e la conseguente fusione vera e propria in un secondo momento”.

Definendo “grave e compromessa la situazione in cui versa il trasporto pubblico modenese”, il consigliere di Fratelli d’Italia bolla come “palliativi le azioni di rilancio attuate da Seta come, ad esempio, la proposta inaccettabile di integrare il personale con conducenti a chiamata e cambiando le corse in maniera irrazionale, a fronte oltretutto di un aumento delle tariffe”.

La situazione per gli autisti sarebbe poi ancora più insostenibile, secondo Pulitanò, con l’inizio delle scuole, determinando anche in “condizioni lavorative sempre più vessatorie e irrispettose come da tempo denunciato con forza dalle organizzazioni sindacali”.

Nel chiedere poi specifici chiarimenti sull’ipotesi di reclutamento di alcuni autisti ‘gettonisti’ provenienti dalla Regione Campania, Pulitanò ricorda anche il pronunciamento della Corte dei Conti che “aveva bacchettato le amministrazioni comunali interessate per la gestione di Seta Spa, dal momento che la società di trasporto, essendo a partecipazione interamente pubblica, deve essere pienamente assoggettata alle regole previste dal Testo Unico sulle Società Partecipate (TUSP), nonostante ancora non si è fatto nessun passo in tal senso”.

Da qui l’atto ispettivo presentato in cui, oltre al quesito principale, si chiede specifico pronunciamento sulle ipotesi circa l’aumento del costo dei biglietti, “se l’aumento delle tariffe dei biglietti serva a coprire questo costo aggiuntivo e se detta scelta aziendale abbia circoscrizione temporale ben definita o sia a tempo indeterminato”.

Replicando alle domande poste, l’assessora ai Trasporti Irene Priolo ha chiarito che “nel programma di mandato di questa Giunta è stata formulata una scelta politica molto chiara per la creazione di un’azienda unica che supera il concetto di holding espresso nella scorsa legislatura. Il motivo è che l’attuale mercato del TPL penalizza le aziende più piccole ed è per questo motivo che propendiamo per un unico grande soggetto regionale per far sì che a breve non arrivino sui nostri territori soggetti esteri”.

Sulle problematiche di Seta, Priolo ha poi confidato che molte problematiche gestionali possano essere risolte proprio dalla creazione di un unico soggetto regionale, ma ha anche puntualizzato che “l’impiego dei gettonisti coincide proprio con l’inizio dell’anno scolastico e serve per alleggerire i carichi di lavoro del personale”. Per quanto riguarda l’aumento delle tariffe la titolare regionale dei trasporti ha fatto notare come le tariffe attuali siano inferiori a molte aziende di trasporto pubblico delle regioni confinanti. “L’aumento delle tariffe -ha concluso Priolo- non solo è fisiologico dopo un certo lasso temporale, ma diventa imprescindibile quando il fondo per il trasporto pubblico locale da parte del Governo non aumenta e le aziende e le realtà territoriali più piccole si trovano a dover risolvere gli aumenti dei costi ISTAT”

Pulitanò si è quindi dichiarato parzialmente soddisfatto delle risposte ottenute. “Soddisfatto per la parte dove si comunica una precisa scelta politica, ma autisti gettonisti e aumento delle tariffe sono palliativi per una governance aziendale particolarmente scadente anche sotto il profilo gestionale”.

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