Confindustria Nautica a Montecitorio: la filiera chiede un nuovo modello di competitività per il mare italiano
di Redazione
L’analisi dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica mostra un clima di cauto ottimismo, dopo i segnali di ripresa emersi durante le fiere autunnali
Nella Sala della Regina della Camera dei Deputati si è svolta l’Assemblea annuale di Confindustria Nautica, un appuntamento che ha riunito imprenditori, rappresentanti istituzionali e mondo politico per discutere le sfide strategiche e le prospettive future del comparto della nautica da diporto. L’apertura del presidente Piero Formenti ha sottolineato il valore simbolico di essere ospiti a Montecitorio, segno del riconoscimento istituzionale di un settore che ha registrato nel 2024 risultati record in termini di export, fatturato e occupazione, superando per la prima volta l’intera cantieristica mercantile.
Formenti ha chiesto alle istituzioni un cambio di passo: non più appesantimenti normativi, ma un sistema di regole semplice e competitivo capace di sostenere l’internazionalizzazione delle imprese e di proteggere un settore che rappresenta un’eccellenza industriale italiana. In questa direzione si colloca il Disegno di legge “Valorizzazione Mare”, coordinato dal Ministro Nello Musumeci e ora all’esame del Senato, con una serie di misure orientate alla semplificazione e all’allineamento agli standard europei.
Nel corso dell’Assemblea sono intervenuti diversi esponenti istituzionali. La vicepresidente del Senato Licia Ronzulli ha definito la nautica una fotografia dell’ingegno italiano, un settore che unisce creatività e innovazione e che necessita di certezze regolatorie, soprattutto in comparti come il charter. Il professor Gabriele Natalizia, analizzando il quadro geopolitico internazionale, ha evidenziato come il riposizionamento strategico degli Stati Uniti verso l’Indo-Pacifico richieda alle filiere industriali europee un ripensamento strutturale orientato alla resilienza e alla diversificazione dei mercati.
L’apertura verso nuovi sbocchi internazionali deve però essere accompagnata — è stato ribadito — da un rafforzamento del mercato interno, oggi in calo per oltre la metà delle imprese che producono natanti e barche fino a 24 metri. Sulla centralità della competitività si sono espressi anche Confitarma, Assonave e il Gruppo Tecnico Economia del Mare di Confindustria. Il Viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi ha definito la nautica “un settore in ottima salute”, evidenziando tuttavia la necessità di presidiare le nuove nicchie di mercato e di intervenire sulla sovrapposizione normativa che penalizza il quadro europeo rispetto ai concorrenti globali.
Tra gli interventi parlamentari, Salvatore Deidda ha richiamato l’importanza di politiche industriali a sostegno delle filiere nazionali e di infrastrutture più efficienti, anche in vista del potenziamento del Salone Nautico Internazionale di Genova. Alberto Luigi Gusmeroli ha insistito sulla necessità di difendere i comparti strategici italiani, mentre Gerolamo Cangiano ha rimarcato la ricostruzione del rapporto tra istituzioni e settore e il valore delle iniziative sulla portualità e sull’albergo nautico diffuso.
Il Ministro del Made in Italy Adolfo Urso, in un videointervento, ha definito la nautica un pilastro del brand Italia e ha annunciato la continuità degli incentivi legati alla digitalizzazione e alla transizione energetica, attraverso il nuovo piano Transizione 5.0 basato sull’iperammortamento dal 1° gennaio. L’Ammiraglio Sergio Liardo ha ricordato il ruolo della Guardia Costiera nel dare risposte rapide alle esigenze operative delle imprese.
L’analisi dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica mostra un clima di cauto ottimismo: dopo i segnali di ripresa emersi durante le fiere autunnali, la piccola nautica registra segnali di rinnovato slancio, mentre i grandi yacht confermano performance solide. Alcuni segmenti però si avviano a chiudere il 2025 in flessione, pur in un contesto generale di fiducia.
In seduta privata l’Assemblea dei Soci ha approvato il Bilancio Preventivo 2026. La direttrice generale Marina Stella ha evidenziato come il preconsuntivo 2025 confermi una struttura patrimoniale solida, un rafforzamento finanziario e una base associativa in crescita. Nel riepilogo delle attività 2025 sono state richiamate le partnership internazionali, il piano di internazionalizzazione con MAECI e ICE, il potenziamento del Salone Nautico, i protocolli con il sistema Confindustria, le novità normative sulle patenti nautiche e sui titoli professionali del diporto, oltre alle misure per la sostenibilità e ai nuovi quadri regolatori su noleggio, locazione e dotazioni di bordo.
L’Assemblea si è chiusa con una visione condivisa: per mantenere la leadership mondiale la nautica italiana deve puntare su regole chiare, innovazione, apertura ai mercati globali e una strategia istituzionale stabile, capace di sostenere una delle eccellenze industriali più rappresentative del Paese.
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