Droga in carcere a Sanremo, sequestrati oltre 500 grammi nel 2024: l'allarme nei carceri liguri
di E.L.M
Il sindacato denuncia la gravità del fenomeno e chiede la riapertura del PRAP a Genova e un nucleo fisso cinofili in Liguria

Più di mezzo chilo di droga sequestrato dall’inizio dell’anno nella casa circondariale di Sanremo. L’ultimo episodio riguarda una donna fermata mentre cercava di introdurre sostanze stupefacenti nascoste in un pacco di carne. A denunciare la gravità del fenomeno è il SAPPE, il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, che chiede misure urgenti per rafforzare i controlli e il coordinamento nel sistema penitenziario ligure.
Controlli – L’episodio più recente ha visto protagonista una cittadina italiana, fermata durante un colloquio con un familiare detenuto. All’interno del pacco portato con sé, accuratamente camuffata tra gli alimenti, è stata rinvenuta una quantità di droga pari a circa 50 grammi. Il sequestro è stato possibile grazie alla tempestiva attività di controllo da parte del personale dell’Ufficio Colloqui dell’istituto.
Fenomeno diffuso – Secondo il SAPPE, quello di Sanremo non è un caso isolato. “Dal 2024 ad oggi – ha dichiarato il segretario regionale Vincenzo Tristaino – solo in questo carcere sono stati sequestrati oltre 500 grammi di droga”. Oltre agli stupefacenti, vengono segnalati anche frequenti tentativi di introduzione di telefoni cellulari, destinati a mantenere contatti con l’esterno e con reti criminali.
Riconoscimenti – Il sindacato ha espresso piena soddisfazione per la professionalità dimostrata dagli agenti coinvolti nell’operazione e ha auspicato l’emissione di una nota di compiacimento, con proposta di lode ministeriale per l’eccellente servizio reso. Un ringraziamento particolare è stato rivolto al Comandante del Reparto, al Vice Comandante e al responsabile dell’Ufficio Colloqui per il coordinamento delle operazioni.
Critiche al sistema – Nel mirino del SAPPE anche l’organizzazione penitenziaria a livello regionale. Donato Capece, segretario generale del sindacato, ha criticato duramente la decisione di chiudere nel 2017 il Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria con sede a Genova, trasferendo la competenza a Torino. “L’attuale gestione interregionale – ha dichiarato – ha prodotto inefficienze evidenti. Serve il ripristino dell’autonomia amministrativa della Liguria”.
Richieste – Per il SAPPE, la riapertura del PRAP a Genova è ormai imprescindibile. Così come lo è l’istituzione di un Nucleo fisso di cinofili della Polizia Penitenziaria in Liguria, che possa supportare in modo continuativo i controlli all’interno degli istituti penitenziari regionali. Misure già adottate, sottolinea il sindacato, in altre Regioni precedentemente accorpate e poi tornate autonome.
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