Domenica delle Palme, a Murta la benedizione dei rametti d'ulivo si fa a distanza

di Marco Innocenti

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Il parroco dà appuntamento ai fedeli: "Alle 10.30 tutti alla finestra o nel giardino di casa"

Domenica delle Palme, a Murta la benedizione dei rametti d'ulivo si fa a distanza

La necessità aguzza l'ingegno, dice il proverbio e in tempi di coronavirus anche la fede deve ingegnarsi a trovare strade alternative. E così, ecco spuntare messe in diretta Facebook, processioni virtuali ed anche benedizioni a distanza. D'altra parte, quello che si avvicina è un periodo particolarmente sentito per tutti i credenti e le festività pasquali spingono tanti parroci a trovare soluzioni 'fantasiose'. Come nel caso della parrocchia di Murta, sulle alture della Valpolcevera, dove don Emmanuel in occasione della benedizione della Domenica delle Palme, il 5 aprile, impartirà a distanza la tradizionale benedizione dei rametti d'ulivo. Lui uscirà sul sagrato della chiesa, quella di San Martino a Murta appunto, alle 10,30 e i parrocchiani dovranno farsi trovare tutti alle finestre o in giardino col classico rametto d'ulivo in mano.

"E' un'idea che ho trovato sulla rete - spiega don Emmanuel - e ho pensato di farlo anch'io, dando una specie di appuntamento ai miei parrocchiani. Sarebbe bastato tenerle in mano, affacciandosi alla finestra o uscendo in giardino. Io dalla chiesa impartirò la benedizione e così i rametti saranno benedetti, perché in questi casi basta l'intenzione. La notizia si è diffusa in paese attraverso i nostri gruppi whatsapp poi la scriverò anche sui nostri social, quelli che usiamo per restare in contatto in queste settimane difficili e per prendere l'appuntamento magari per una confessione o per una preghiera in solitaria, sempre nel rispetto delle distanze di sicurezza". 

"Il ruolo del parroco è quello di riunire i suoi parrocchiani - racconta - quindi il non poter vedere i miei fedeli, in questo periodo, è stato molto strano per me. E anche difficile. Io ho continuato a celebrare la Messa nei soliti orari, con la chiesa vuota anche se qualcuno veniva a pregare da solo in altri orari. Mi ha colpito molto la mamma di un bimbo della parrocchia che mi ha chiamato per cercare un conforto dalla paura dovuta a quest'emergenza. Allora ho capito e ho cominciato a chiamare tutte le persone che di solito andavo a trovare o quelli che non vedevo da un po', famiglie che magari avevano in casa persone ammalate. Purtroppo so di non aver potuto fare abbastanza ma abbiamo cercato di far sentire la vicinanza ai fedeli del paese".