Domani a Genova torna l’antica tradizione del Confeugo, il rito dell’alloro e del fuoco in Piazza De Ferrari

di M.C.

1 min, 57 sec

Il corteo storico, il falò rituale e l’omaggio all’alloro rinnovano un legame secolare con la storia della Repubblica di Genova

Domani a Genova torna l’antica tradizione del Confeugo, il rito dell’alloro e del fuoco in Piazza De Ferrari

Domani pomeriggio, sabato 21 dicembre, si rinnova a Genova l’antica tradizione del Confeugo. Un rito storico che affonda le sue radici nel Medioevo e richiama il legame tra la città e la sua gloriosa Repubblica. La cerimonia si svolgerà a partire dalle 16:30 in Piazza De Ferrari con il corteo storico e il tradizionale falò del Cippo di alloro.

Il programma – L’evento si apre con l’arrivo del corteo storico in Piazza De Ferrari. Il carro trainato da cavalli porterà il Cippo di alloro, simbolo della tradizione, accompagnato dall’Abate del Popolo e dai gruppi storici in abiti d’epoca. L’accensione del falò rappresenterà il momento centrale della giornata, a cui seguirà la raccolta dei tizzoni, considerati portafortuna.

La seconda parte – Dopo la cerimonia in piazza, l’evento proseguirà nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale. Qui si terranno manifestazioni culturali, storiche e artistiche, tutte dedicate alla celebrazione dell’orgoglio genovese e delle sue tradizioni. Il programma dettagliato sarà reso noto prossimamente.

Storia del rito – Il Confeugo è documentato fin dal XIV secolo, ma si ritiene che le sue origini siano ancora più antiche, risalendo all’epoca del Comune del Popolo nel XII secolo. Il rito consisteva nell’omaggio dell’Abate del Popolo, rappresentante dei cittadini, alle autorità della città, offrendo un grosso tronco di alloro adornato.

Dalla Repubblica ad oggi – Nel corso dei secoli, destinatari del rito sono stati prima il Podestà, poi il Capitano del Popolo e infine il Doge. L’Abate partiva dalla Valle del Bisagno per raggiungere Palazzo Ducale, dove il falò dell’alloro veniva acceso come augurio di prosperità. La cerimonia, sospesa nel Settecento, è stata ripresa nel 1923 dall’associazione A Compagna, dedita alla tutela della cultura genovese. Dal 1951 si è rinnovata ogni anno, diventando un appuntamento atteso dai cittadini.

Simboli e partecipazione – La cerimonia è arricchita dallo scambio di auguri tra l’Abate del Popolo e il Sindaco, un momento che rinnova il legame tra la città e le sue tradizioni. La raccolta dei tizzoni ardenti da parte dei presenti chiude simbolicamente il rito, con il fuoco dell’alloro che porta buon auspicio per l’anno nuovo.