Diga di Genova, interrogazione Pd a Salvini: "Ministro faccia chiarezza sui tempi dell'opera"

di Redazione

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Ghio e Orlando: "Opera di valenza nazionale, non ci si può permettere che attorno ad essa ci sia tutta questa incertezza e confusione"

Diga di Genova, interrogazione Pd a Salvini: "Ministro faccia chiarezza sui tempi dell'opera"

"Serve chiarezza sui tempi di consegna della nuova Diga foranea di Genova: troppe incertezze e contraddizioni tra l'allarme lanciato dall'Autorità portuale sui ritardi nella consegna, le richieste di extra costi del consorzio Genova Breakwater e le affermazioni del commissario e sindaco Marco Bucci sulla fine dei lavori". Così, in una nota, i deputati liguri del Partito democratico Valentina Ghio e Andrea Orlando annunciano di aver depositato un'interrogazione in commissione Trasporti alla Camera.

"L'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale - prosegue la nota - ha sollevato forti preoccupazioni rispetto alla richiesta del consorzio che si sta occupando della realizzazione dell'opera, che ha parlato del ritardo di un anno nella consegna, se non gli verranno riconosciuti 180 milioni di euro di extra costi per rispettare il cronoprogramma e la consegna a novembre 2026 ma il sindaco Bucci dichiara che non c'è nessun ritardo e che l'opera sarà conclusa nel 2026".

I dem Ghio e Orlando chiedono quindi al ministro delle Infrastrutture e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini di chiarire "se corrisponde al vero quanto sostenuto dall'Autorità Portuale di Genova in relazione ai ritardi nella realizzazione dell'opera e se condivide la diffusione di notizie e previsioni infondate da parte del commissario governativo Bucci".

"I rapporti tra la stazione appaltante e il consorzio Breakwater rimangono molto tesi, delineando una realtà ben diversa da quella disegnata dalle dichiarazioni ufficiali del commissario Bucci. Ma la Diga foranea del porto di Genova è un'opera di valenza nazionale e non ci si può permettere - conclude la nota - che attorno ad essa ci sia tutta questa incertezza e confusione. Il ministro delle Infrastrutture deve chiarire".