Diga di Genova, il Pd lancia l’allarme: “Rocce non tracciate, il Governo chiarisca subito”
di Redazione
Interrogazione parlamentare di Ghio, Pandolfo e Pastorino: “A rischio ambiente e tempi dell’opera. Serve trasparenza”
Preoccupazione e richiesta di interventi urgenti dal Partito Democratico sulla nuova diga foranea del porto di Genova. Secondo quanto riportato dai deputati Valentina Ghio, Alberto Pandolfo e Luca Pastorino, nella realizzazione dell’opera sarebbero stati utilizzati materiali rocciosi non debitamente tracciati, sollevando gravi interrogativi di natura ambientale e procedurale.
“Fatti gravi che richiedono risposte immediate”- “La notizia che nella diga siano stati versati materiali rocciosi non tracciati desta profonda preoccupazione e allarme – si legge in una nota congiunta dei parlamentari liguri –. Com’è possibile tanta superficialità nella realizzazione di un’infrastruttura strategica per l’economia ligure e nazionale, finanziata con 1,3 miliardi di euro del PNRR complementare?”
Chieste verifiche e chiarimenti a Ministero e Commissario - I deputati hanno presentato un’interrogazione alla Camera indirizzata al Ministro dell’Ambiente e al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti per chiedere verifiche urgenti su eventuali violazioni della normativa ambientale e chiarimenti sul futuro del cantiere. “Sono in gioco la salute dei cittadini e la sicurezza ambientale del mare attorno alla diga – prosegue la nota –. Non è accettabile che il commissario Bucci approvi l’avanzamento dei lavori ignorando i rilievi di Arpal”.
Appello a Salvini e Rixi: “Serve trasparenza” - Il PD chiama in causa anche il vicepremier Matteo Salvini e il viceministro Edoardo Rixi: “Facciano sapere se ritengono che eventuali violazioni ambientali possano compromettere, dopo i già pesanti ritardi, il completamento dell’opera. Da aprile chiediamo un tavolo di confronto, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta”.
“Troppi allarmi ignorati, servono garanzie” - I parlamentari denunciano un clima di scarsa condivisione e trasparenza, a fronte di segnalazioni ripetute di non conformità: “È il momento della chiarezza. Serve un confronto aperto sullo stato dell’opera, sulle garanzie ambientali e sul rispetto delle normative. La diga è strategica, ma non può essere realizzata a ogni costo e senza controlli adeguati”.
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