Detenuto seviziato e rivolta a Marassi, Camera Penale: "sistema penitenziario al limite, rischio collasso in Liguria"

di E.L.M

2 min, 1 sec

Dopo la violenza su un detenuto diciottenne esplode la protesta: sovraffollamento e carenze strutturali aggravano la crisi del sistema

Detenuto seviziato e rivolta a Marassi, Camera Penale: "sistema penitenziario al limite, rischio collasso in Liguria"

La drammatica vicenda di un giovane recluso aggredito all’interno del carcere di Marassi ha acceso i riflettori su una crisi che non riguarda solo Genova. Dopo l’episodio, che ha scatenato una violenta reazione da parte di altri detenuti, si sono levate denunce accorate sia dalla Camera Penale Regionale Ligure che dalla FNS Cisl Liguria, il sindacato della polizia penitenziaria. Entrambe le sigle indicano nel sovraffollamento cronico e nella carenza di personale i nodi strutturali di un sistema ormai al limite.

Situazione fuori controllo – Secondo quanto emerso, il diciottenne sarebbe stato vittima per giorni di sevizie e soprusi da parte di quattro compagni di cella. Gli aggressori avrebbero marchiato il ragazzo con tatuaggi sul volto e sul corpo, in un clima di completa impunità. Solo l’intervento di altri detenuti, che hanno deciso di punire i responsabili, ha portato a galla l’episodio. Il risultato è stata una rivolta interna, sedata grazie al tempestivo intervento della polizia penitenziaria.

Allarme condiviso – “La custodia non può prescindere dalla tutela”, sottolinea la Camera Penale, che definisce “inaccettabile” il fatto che nessuno si sia accorto di quanto stesse accadendo. La struttura genovese ospita circa 700 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 500, con un tasso di sovraffollamento superiore al 130%. Numeri che, secondo l’associazione forense, impediscono qualsiasi gestione efficace della sicurezza.

Denuncia sindacale – A rilanciare l’allarme è anche la FNS Cisl Liguria, che parla di una “emergenza strutturale” estesa a tutti gli istituti penitenziari della regione, da La Spezia a Sanremo. “Siamo di fronte alla diretta conseguenza di anni di abbandono da parte delle istituzioni”, si legge nella nota diffusa dal sindacato. “Il personale della penitenziaria non può più essere lasciato solo a fronteggiare tensioni quotidiane esasperate”. Il sindacato esprime gratitudine agli agenti intervenuti a Marassi, sottolineando che solo grazie alla loro prontezza d’azione la situazione non è degenerata ulteriormente.

Critiche al Decreto Sicurezza – Particolarmente critico il commento della Camera Penale nei confronti del nuovo Decreto Sicurezza, che introduce il reato di rivolta carceraria. “Un provvedimento inutile se non si interviene sulle vere cause della crisi”, affermano i penalisti. “Non basta inasprire le pene: servono investimenti strutturali, personale qualificato e risorse adeguate”. La richiesta al governo è netta: “Giustizia e diritti devono tornare centrali”.

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.