Delitto del trapano, Procura ordina nuove analisi sulla scena dell’assassinio di Luigia Borrelli

di Emilie Lara Mougenot

1 min, 2 sec

Disposto nuovo incidente probatorio per verificare la presenza di tracce biologiche sull’attrezzo utilizzato nel delitto del 1995

Delitto del trapano, Procura ordina nuove analisi sulla scena dell’assassinio di Luigia Borrelli

La Procura di Genova ha richiesto ulteriori accertamenti tecnici sul trapano e sul filo con cui, nel 1995, venne brutalmente uccisa Luigia Borrelli, infermiera e prostituta, in un’abitazione di vico Indoratori. L’obiettivo è individuare eventuali nuove tracce biologiche, nell’ambito di un nuovo incidente probatorio disposto prima della chiusura delle indagini.


Accertamenti – L’iniziativa, voluta dalla pm Patrizia Petruzziello, si concentra sull’arnese ritenuto arma del delitto. Si tratta di un approfondimento investigativo cruciale, che mira a rafforzare il quadro indiziario già esistente nei confronti di Fortunato Verduci (nella foto), 65 anni, carrozziere, il cui profilo genetico risulta compatibile con una traccia ematica isolata sulla scena.


Indagato – Verduci, difeso dagli avvocati Andrea Volpe ed Emanuele Canepa, è attualmente in libertà. Le richieste di custodia cautelare avanzate dalla Procura sono state rigettate sia dal giudice per le indagini preliminari sia dal Tribunale del Riesame, con conferma della Cassazione. I giudici, pur riconoscendo solidità agli indizi, hanno ritenuto non sussistenti le condizioni per l’arresto.


Origini – L’uomo era stato individuato dopo un complesso lavoro di comparazione genetica. Il punto di partenza era stato il Dna di un parente detenuto a Brescia, risultato parzialmente compatibile con quello rinvenuto nel luogo del crimine. L’analisi incrociata ha portato all’identificazione del carrozziere.

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.