Culmv, garantiti gli stipendi di marzo: revocato lo sciopero dei camalli

di Fabio Canessa

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Due incontri per discutere il futuro, sindacati soddisfatti: "Risposte concrete"

Culmv, garantiti gli stipendi di marzo: revocato lo sciopero dei camalli
Revocato in extremis lo sciopero dei 'camalli' genovesi della Culmv che minacciavano l'agitazione dopo quasi 11 anni di sostanziale pace col porto e la città. A sparigliare le carte è la garanzia sul pagamento degli stipendi di marzo che, si legge nella nota dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, "può permettere di affrontare i prossimi incontri con la necessaria serenità", anche se sarà solo dopo questi incontri che il percorso potrà dirsi "concluso positivamente". I sindacati chiedevano "sicurezza sul pagamento del prossimo stipendio" ma anche "la seconda convocazione del tavolo sull’organico porto per entrare nel merito delle questioni affrontate nell’incontro scorso, la convocazione di un tavolo con tutti i soggetti interessati per garantire alla Culmv la continuità aziendale, quindi la chiusura dell’esercizio scorso". Dopo l'incontro del 12 marzo sono arrivate risposte "concrete e in parte positive" da parte dell'Autorità portuale, sia sugli stipendi che sui due tavoli chiesti per discutere del futuro, e lo sciopero è stato ritirato. "Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra felicità nel vedere che Assiterminal esiste e riesca ancora a rappresentare gli associati perché ultimamente ai tavoli vedevamo molte posizioni differenti - commentano i sindacati dei portuali -. A noi serve avere un interlocutore che possa partecipare agli incontri rappresentando tutte le sue anime interne e nel contempo faccia rispettare a chi dovrebbe applicare il contratto nella sua interezza". "Comunque - concludono le sigle di categoria - applicare il contratto nazionale in Culmv darebbe un grande segnale alla crisi occupazionale della città genovese, in porto si potrebbero assumere molti lavoratori e magari finalmente aumentare le retribuzioni dei soci ferme dai primi anni ’90. Un caro arrivederci all’associazione al prossimo tavolo per il rinnovo del CCNL".