Crisi cambio di equipaggio, anche 4 aziende italiane firmano la "Neptune declaration"

di Redazione

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Il documento vuole richiamare l'attenzione sulle questioni umanitarie che i marittimi devono affrontare per le restrizioni anti-covid

Crisi cambio di equipaggio, anche 4 aziende italiane firmano la "Neptune declaration"

Oltre 300 tra aziende e organizzazioni leader dell’industria marittima mondiale (e fra esse anche 4 società italiane: d’Amico Società di Navigazione, il Gruppo Grimaldi, Ignazio Messina & C., Michele Bottiglieri Armatore) hanno firmato la "Neptune Declaration on Seafarer Wellbeing and Crew Change" sul benessere dei marittimi, con la quale si intende richiamare l’attenzione sulle questioni umanitarie e le difficoltà che i marittimi devono affrontare a causa delle restrizioni implementate per controllare la pandemia da Covid-19, richiamando l’esigenza di una responsabilità condivisa per risolvere la crisi globale del cambio dell’equipaggio che ha lasciato centinaia di migliaia di marittimi bloccati a mare.

Martin Dorsman, Segretario generale dell'ECSA ha dichiarato: "L'ECSA sostiene le nostre aziende che hanno firmato la Neptune Declation e la comunità marittima europea si impegna a garantire i diritti e il benessere dei marittimi, lavoratori che hanno garantito il funzionamento continuo della catena di approvvigionamento globale".

L'impegno richiede specificamente che vengano intraprese le seguenti azioni concrete: Riconoscere i marittimi come lavoratori chiave e dare loro accesso prioritario ai vaccini Covid-19; Stabilire e implementare protocolli sanitari gold standard basati sulle migliori pratiche esistenti; Aumentare la collaborazione tra operatori navali e noleggiatori per facilitare i cambi di equipaggio; Garantire la connettività aerea tra i principali hub marittimi per i marittimi.

“I governi devono ora essere tenuti a renderne conto. La chiave per porre fine a questa crisi umanitaria è la stretta collaborazione tra le autorità, l'intera industria marittima e le nostre parti sociali - ha continuato Dorsman - Dobbiamo tutti renderci conto che non vi sono opzioni, perché ciò peggiorerebbe ulteriormente l'impatto della pandemia COVID-19 e renderebbe ancora più difficile per il mondo riprendersi dalle conseguenze".

Il 21 gennaio, l'ECSA ha indirizzato una lettera aperta a tutti gli Stati membri dell'UE, e in copia alle istituzioni dell'UE, chiedendo loro di mostrare leadership e solidarietà internazionale nell'affrontare questa fase della lotta globale contro la pandemia. Nella lettera, l'ECSA ha sottolineato l'estrema necessità di inserire i marittimi nell'elenco delle priorità degli Stati membri per la vaccinazione e di attuare protocolli di cambio dell'equipaggio di alta qualità per sostenere il benessere dei marittimi e prevenire ulteriori interruzioni della catena di approvvigionamento.