Crisi Amt, incontro fra Comune sindacati. Salis: "Buco tra i 71 e 99 milioni, il più grande nella storia dell'azienda"
di F.S.
"Serve un'operazione verità sulla gestione dei nostri beni, il 22 ottobre abbiamo un appuntamento con la Corte dei conti, non è questione di fare caccia all'uomo ma le responsabilità vanno accertate, bisogna capire come siamo arrivati a questo punto" così la sindaca di Genova Silvia Salis sulla situazione del'azienda genovese Amt alla luce dei primi risultati della due diligence effettuata dai revisori di PriceWaterHouseCoopers.
Una relazione che evidenzia, per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024, perdite tra 46 e 74 milioni di euro - una forbice variabile in base ai metodi di ricalcolo di alcune poste - ai quali si aggiunge una perdita sull'esercizio provvisorio 2025 di altri 25 milioni.Il buco di Amt Genova, quindi, potrebbe valere tra i 71 e i 99 milioni di euro. "Questa è la perdita più grande nella storia di Amt", ha sottolineato Salis, affiancata nella conferenza stampa dal vicesindaco e assessore al Bilancio Alessandro Terrile, dal nuovo presidente di Amt Federico Berruti, dal consigliere di amministrazione Chicco Franchini e dall'assessore alla Mobilità Emilio Robotti.
Amt presenterà istanza per una procedura di composizione negoziata della crisi. L'annuncio da parte della sindaca Silvia Salis e dei vertici Amt durante la conferenza stampa sulla situazione dell'azienda. Si tratta di uno strumento non fallimentare che consente di attuare diverse misure protettive per un periodo da 120 ai 140 giorni. "Questo consentirà soprattutto, mentre si mette in atto un piano industriale per risolvere la crisi - ha spiegato Salis - di interrompere eventuali azioni dei creditori".
Durante la conferenza stampa non è stata fornita una stima del dovuto ai creditori. Il presidente Berruti lo ha definito "dato sensibile". La composizione negoziata della crisi, ha aggiunto Berruti, consente "di sospendere gli obblighi di ricapitalizzazione per almeno sei mesi, ovvero tutta la durata della procedura, e per ulteriori sei mesi, e quindi affrontare la questione della ricapitalizzazione da parte dei soci con tempistiche ragionevoli per investitori pubblici che debbano affrontare una questione così complessa". La composizione negoziata della crisi, ha sottolineato il vicesindaco Terrile, "non comporta limitazioni per quanto riguarda le assunzioni".
La giunta e i vertici Amt proprio questa mattina hanno incontrato i sindacati. "Abbiamo ribadito la volontà di mantenere pubblica l'azienda, questo per rispondere anche sulle osservazioni da parte di Anac, e di procedere con assunzioni non appena sarà possibile", ha detto la sindaca.
La reazione della minoranza - "Salis stupisce sempre: come è possibile gridare alla crisi di impresa sulla base di numeri non ufficiali, aleatori e non certificati?
Come può un sindaco fare accuse di tale portata, senza basarsi sui bilanci ufficiali della Società? O si prende atto che alla Salis sia concesso dire qualsiasi cosa, pur di far notizia e gettare discredito, oppure ci comportiamo da amministratori adulti e richiamiamo la Sindaca a tutte le sue responsabilità, gestionali, comunicative e legali.”
Così la minoranza in Consiglio comunale esprime forte preoccupazione e netta contrarietà rispetto alle dichiarazioni della Sindaca Salis in conferenza stampa sul “caso AMT”.
“Annunciamo sin d’ora che ci riserviamo di contestare nelle sedi competenti i numeri di bilancio oggi comunicati che sarebbero per lo più il frutto della svalutazione, da parte di una società di consulenza, di poste attive di precedenti bilanci e della mancata considerazione di ricavi.
Rileviamo come tali numeri siano del tutto aleatori e soprattutto come non abbiano ricevuto alcun placet né dalla società di revisione Deloitte né dal Collegio sindacale.
Riteniamo che, avendo la Giunta comunale deciso di azzerare il patrimonio netto e di aderire alla procedura di composizione negoziata della crisi, AMT abbia imboccato di fatto una strada di carattere liquidatorio difficilmente compatibile con la salvaguardia dell'affidamento in house - considerata pienamente legittima dalla sentenza del Consiglio di Stato di Febbraio 2024 - assecondando di fatto l'intento di ANAC che è quello di portare a gara il sistema genovese del TPL.
Per effetto di questa scelta sciagurata, oggi si aprono scenari di grande preoccupazione sia per i lavoratori che per gli utenti del servizio.
Contestiamo inoltre l'annunciata revoca della attuale politica tariffaria con le fasce di gratuità per under 14 e over 70, di metropolitana e trasporto verticale, premiata peraltro dal Ministero dell'Ambiente con una consistente copertura finanziaria. Una nuova stangata che fa il paio con quella dell'IMU voluta dalla Giunta nello scorso mese di luglio.
Manifestiamo grandissima preoccupazione per il fatto che, in base ai principi contabili, dovrà essere il Comune di Genova a coprire la perdita di AMT con risorse che non ci risultano disponibili se non azzerando tutte le attività dell'Ente.
In conclusione, la gestione del dossier AMT da parte della Giunta si è rivelata finora del tutto disastrosa, generando soltanto confusione e allarme in un contesto dove l'unica certezza è data dall'aumento del costo del servizio a carico degli utenti e dalla moltiplicazione delle consulenze."
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